Anna Tagliaferri e Diego Di DomenicoAnna Tagliaferri e Diego Di Domenico

Quel drammatico precedente

Era seguito dal Dipartimento di Salute Mentale della Asl di Salerno Diego Di Domenico, l’uomo che domenica 21 dicembre ha ucciso la compagna Anna Tagliaferri con numerose coltellate nell’abitazione di Cava dei Tirreni, in provincia di Salerno, prima di togliersi la vita lanciandosi dal terrazzo condominiale. Un gesto che ricalca drammaticamente quello compiuto dal padre dell’uomo quasi trent’anni fa, quando si suicidò gettandosi dal balcone di casa in piazza San Francesco.

Una relazione nata sui banchi di scuola

I due si conoscevano da sempre. Compagni di banco ai tempi della scuola, avevano preso strade diverse per poi ritrovarsi da adulti e innamorarsi. Da qualche mese avevano deciso di convivere. Un legame che, agli occhi di amici e familiari, appariva stabile e basato su un progetto comune di vita e di lavoro.

Il lavoro condiviso e la scelta di lei

Uno degli elementi che emerge con maggiore forza riguarda proprio la dimensione quotidiana del rapporto. Anna aveva scelto di far lavorare il partner nella Pasticceria Tirrena, l’attività di famiglia che da mezzo secolo è un punto di riferimento in città e che solo poche settimane fa era stata premiata per i suoi 50 anni di storia. Una decisione che, raccontano i conoscenti, era frutto di fiducia e affetto. Diego Di Domenico era sommelier di professione con esperienze in diversi ristoranti della zona

Nessuna avvisaglia, nessun allarme

Le testimonianze raccolte finora convergono su un punto: non c’erano segnali evidenti. “L’ho vista sabato sera con lui, sembravano sereni”, ha riferito una conoscente. Anche amici e parenti parlano di una relazione vissuta con intensità, ma senza litigi violenti o tensioni manifeste.

Un quadro che rende ancora più difficile comprendere quanto accaduto. Nessuno ricorda litigi violenti o comportamenti che potessero far presagire una simile escalation. “Lei era veramente innamorata di questo ragazzo. Tanto che Annetta aveva fatto la scelta di farlo lavorare in pasticceria. Non c’erano state avvisaglie di alcun genere”.

Indagini sui dispositivi e comunità in lutto

Gli investigatori stanno analizzando telefoni cellulari e computer della coppia per ricostruire le ultime ore e individuare eventuali elementi utili a chiarire il movente. Intanto la comunità resta sotto shock. La serranda della pasticceria è abbassata, ma il laboratorio continua a lavorare nel rispetto della volontà di Anna Tagliaferri, diventata simbolo silenzioso di una tragedia maturata senza segnali evidenti.

Di Giuseppe D'Alto

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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