Accoltellato il calciatore dell'Angri Bruno Petrone a NapoliAccoltellato il calciatore dell'Angri Bruno Petrone a Napoli

La notte della violenza: l’agguato al 18enne dell’Angri in via Bisignano

È una notte che Napoli fatica a dimenticare. Poco dopo l’una, nel cuore pulsante della movida di Chiaia, un ragazzo di appena 18 anni viene accerchiato, colpito e lasciato a terra in una pozza di sangue. Il suo nome è Bruno Petrone, calciatore dell’Angri, talento emergente del calcio campano, già con un’esperienza in Serie C.

L’aggressione avviene in via Bisignano, tra locali affollati e centinaia di giovani. Secondo le prime ricostruzioni, Bruno stava passeggiando con alcuni amici quando un gruppo di individui, arrivati a bordo di almeno due scooter, lo ha raggiunto e colpito senza apparente motivo. Due fendenti, rapidi e mirati, al fianco e all’addome. Poi la fuga.


L’intervento chirurgico e le condizioni: “Prognosi riservata, ma segnali di miglioramento”

Trasportato d’urgenza all’ospedale San Paolo, il 18enne è stato sottoposto a un intervento chirurgico immediato. I medici hanno dovuto asportargli la milza per salvargli la vita. Le sue condizioni restano gravi, ma nelle ultime ore filtra un cauto ottimismo: il giovane è stabile e risponde alle terapie.

Bruno Petrone, residente tra Napoli e l’area vesuviana, è un volto noto nel calcio dilettantistico: milita nell’Angri, formazione di Eccellenza, e nel 2024 aveva già assaporato il professionismo con una presenza in Serie C. Un ragazzo descritto come tranquillo, lontano da ambienti violenti, oggi simbolo dell’ennesima notte di follia urbana.


L’agguato e le indagini: una violenza che non sembra casuale

Gli investigatori del Nucleo Operativo dei Carabinieri di Napoli Centro e della stazione di Chiaia stanno ricostruendo minuto per minuto quanto accaduto. Le immagini delle telecamere di videosorveglianza mostrano chiaramente l’arrivo degli scooter, l’accerchiamento, la fuga immediata dopo l’aggressione.

Non si esclude alcuna pista: dalla lite degenerata a una possibile spedizione punitiva. Il fatto che i colpi siano stati inferti con precisione chirurgica alimenta il sospetto di un’azione mirata. Al momento, però, il movente resta oscuro. Nessun precedente, nessuna segnalazione, nessuna apparente ragione.


L’allarme sicurezza e la rabbia della città

Il caso ha riacceso il dibattito sulla sicurezza notturna a Napoli. A intervenire è anche il deputato Francesco Emilio Borrelli, che parla di “violenza fuori controllo” e di una città in cui “le notti della movida si trasformano sempre più spesso in notti di sangue”.

«Un ragazzo incensurato – ha dichiarato – ridotto in fin di vita mentre passeggia con gli amici. È inaccettabile. Servono controlli serrati, presenza costante delle forze dell’ordine e tolleranza zero verso chi semina paura».

Le indagini proseguono senza sosta. Gli inquirenti invitano chiunque abbia visto o sentito qualcosa a farsi avanti, anche in forma anonima. La speranza è che dalle immagini e dalle testimonianze emergano elementi utili per identificare gli aggressori.

Us Angri sotto choc

L’US Angri esprime profondo sgomento e ferma condanna per il grave episodio di violenza avvenuto a Napoli, in via Bisignano, nel quartiere Chiaia, che ha visto coinvolto il giovane calciatore Bruno Petrone, 18 anni, rimasto gravemente ferito a seguito di un’aggressione con arma da taglio.

La società US Angri, l’intera squadra e tutto l’ambiente sportivo angrese si stringono con affetto e partecipazione attorno a Bruno e alla sua famiglia in questo momento di grande apprensione, esprimendo piena solidarietà e vicinanza.

Il presidente grigiorosso Claudio Anellucci: ‘La forza dimostrata in campo lo aiuterà’

«Siamo profondamente scossi e addolorati per quanto accaduto a Bruno. Parliamo di un ragazzo perbene, un giovane atleta che stava semplicemente vivendo la sua età e che oggi si ritrova a lottare dopo aver subito un atto di violenza assurda e inaccettabile. A nome mio personale, della società Angri Calcio e di tutta la nostra famiglia sportiva, esprimo la più totale vicinanza a Bruno e ai suoi cari, ai quali va il nostro abbraccio più sincero” – ha riferito il presidente grigiorosso Claudio Anellucci.

“Condanniamo con forza ogni forma di violenza, che nulla ha a che vedere con i valori dello sport e della civile convivenza. In questo momento il nostro unico pensiero è rivolto a Bruno: lo aspettiamo, lo sosteniamo e siamo certi che la forza che ha dimostrato in campo lo aiuterà anche in questa difficile battaglia. Angri è con lui, senza se e senza ma”.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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