L'85enne è stato operato e salvato dai medici del Vito Fazzi di LecceL'85enne è stato operato e salvato dai medici del Vito Fazzi di Lecce

La richiesta d’aiuto: ‘Aiuto, ho una lampadina nel retto’

«Aiuto, ho una lampadina conficcata tra ano e retto». Con queste parole, nella mattinata del 19 agosto, un anziano di 85 anni residente in provincia di Lecce ha chiesto l’intervento urgente dei sanitari del 118.

Visibilmente dolorante e in preda a perdite di sangue, l’uomo è stato immediatamente trasportato in ambulanza all’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, dove i medici hanno confermato la presenza dell’oggetto tramite esami diagnostici.


Un intervento delicato al Vito Fazzi

In un primo momento, l’anziano avrebbe cercato di estrarre da solo la lampadina, utilizzando persino un cacciavite. Il tentativo, però, ha solo provocato microlesioni e sanguinamenti, aumentando il rischio di complicazioni come infezioni o perforazioni.

Visti i rischi, l’équipe medica ha optato per un intervento in endoscopia, durante il quale la lampadina — ancora integra — è stata afferrata con una pinza chirurgica ed estratta con grande cautela.

L’operazione, eseguita in anestesia totale, è perfettamente riuscita.


Ricovero e condizioni di salute

Dopo la rimozione, l’uomo è stato trasferito nel reparto di chirurgia generale, dove resterà sotto osservazione a causa delle lesioni interne e dell’età avanzata.

La prognosi è positiva, ma saranno necessari ulteriori controlli per scongiurare complicazioni post-operatorie.


Un caso insolito ma non isolato

Per quanto singolare, non è la prima volta che i sanitari si trovano di fronte a situazioni simili. In passato, episodi analoghi hanno riguardato oggetti di ogni tipo, inseriti per giochi erotici finiti male o incidenti domestici bizzarri.

Questo caso, tuttavia, si distingue per l’età avanzata del paziente e per la delicatezza dell’intervento richiesto.


La professionalità dei medici

Nonostante l’imbarazzo iniziale, il personale sanitario del “Vito Fazzi” ha affrontato l’emergenza con la massima professionalità, evitando al paziente conseguenze ben più gravi.

Un episodio che dimostra ancora una volta come i medici siano spesso chiamati a gestire non solo urgenze cliniche tradizionali, ma anche situazioni al limite dell’assurdo.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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