La 13enne sottratta al padre e cresciuta in clandestinità, coinvolti la nonna e un parente
Per oltre undici anni una bambina italiana, Matilde, è stata tenuta nascosta in Spagna, con una falsa identità, lontana dalla scuola, senza documenti e senza sapere chi fosse davvero. Ora la madre, il compagno, la nonna e un altro familiare sono stati arrestati: per loro le accuse sono gravi, si parla di sequestro di persona aggravato e sottrazione internazionale di minore.
I fatti risalgono al 2014, quando la piccola – oggi tredicenne – aveva solo tre anni. Dopo una lunga battaglia giudiziaria tra i genitori, il Tribunale di Milano aveva disposto l’affidamento della minore al Comune, con collocamento presso la madre. Ma da quel momento, la donna – oggi 40enne – ha fatto perdere le proprie tracce all’ex marito, Andrea Palermo.
L’inchiesta: un’identità cancellata, nessuna scuola e niente amici
A riaprire il caso, nel giugno del 2023, è stato il padre, che ha presentato denuncia portando elementi raccolti tramite indagini difensive. Grazie a quelle informazioni, gli investigatori hanno localizzato la bambina a Valencia, dove viveva insieme alla madre e al compagno, entrambi finiti in carcere in esecuzione di un mandato di arresto europeo. Della vicenda si erano occupate anche Le Iene lo scorso marzo. Gli inviati del programma di Italia 1 erano riusciti ad individuare la località dove Matilde vive con la madre, Carlotta.
Secondo la Procura di Milano, la minore è cresciuta priva di documenti, con generalità false e senza accesso a scuola, ospedali, sport o attività culturali. La coppia avrebbe attuato un vero e proprio isolamento sociale e culturale, sostenendo un percorso di istruzione domiciliare e impedendo ogni contatto con il mondo esterno.
«Privata del libero accesso a fonti di informazione, come stampa e social media, per evitare che scoprisse le proprie origini e il nome del padre», scrive la gip Tiziana Landoni nell’ordinanza di custodia cautelare. Quando la vicenda è tornata alla ribalta mediatica nei mesi scorsi, i due adulti si sarebbero nascosti in casa di conoscenti per sfuggire all’attenzione pubblica e delle autorità.
Arresti domiciliari per i familiari: ‘Totale noncuranza per la bambina’
Ai domiciliari anche la nonna e un altro familiare, accusati di aver fornito aiuti economici e beni di prima necessità alla coppia in fuga. Secondo la giudice, tutti e quattro gli indagati «hanno mostrato totale noncuranza per le facoltà genitoriali spettanti al padre, ma anche per i diritti fondamentali della bambina e la sua libertà personale».
Dalle indagini emergono personalità «refrattarie all’osservanza delle regole, poco controllabili e incapaci di autocontrollo». Resta alto, per gli inquirenti, il rischio che possano inquinare le prove o indurre amici e parenti a comportamenti reticenti.