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Arrestati per violenza a Palermo: i familiari sporgono denuncia per minacce, il monito del parroco

Si sono presentati in commissariato per sporgere denuncia contro ignoti per i messaggi di minacce e gli insulti ricevuti da quanto si è diffusa la notizia che i loro figli, fratelli e parenti sono stati arrestati con l’accusa di violenza sessuale di gruppo

I familiari dei sette arrestati hanno presentato contro gli utenti per i commenti e per coloro che hanno diffuso le foto sui social

Le famiglie dei sette giovani arrestati hanno chiesto alla polizia di identificare gli autori dei commenti ma anche e soprattutto chi ha realizzato i profili falsi dei propri parenti e chi ha postato le foto degli indagati dandole in pasto a milioni di persone. Le indagini passano adesso alla polizia postale che dovrà passare al setaccio tutti i social dove sono presenti migliaia di post e di commenti sulla vicenda.

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“Chi cerca il video dello stupro avvenuto a Palermo” ha la stessa violenza di chi ha compiuto l’azione” – così a LaPresse il prete di Brancaccio, don Maurizio Francoforte. Questa ricerca è definita da don Francoforte come “triste e vergognosa”. 

Il parroco di Brancaccio: ‘Chi cerca il video ha la stessa violenza di chi ha compiuto l’azione’, il monito del garante

Per il sacerdote “è necessario tornare a essere educatori dei nostri figli. Bisogna tornare ai valori morali” perché “se consideriamo che ognuno è libero di fare ciò che vuole il risultato finale è la bestialità”. Sulla questione si è espresso il Garante privacy che ha spiegato che la possibile diffusione di dati idonei per l’identificazione è in contrasto, peraltro, con le esigenze di tutela della dignità della ragazza. L’autorità ricorda che la diffusione e la condivisione del video costituiscono una violazione della normativa privacy, con conseguenze anche di carattere sanzionatorio.

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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