Il neonato è stato trovato morto in una termica a BariIl neonato è stato trovato morto in una termica a Bari

L’autopsia conferma il decesso per ipotermia

Tracce di urina trovate sul materassino della culla termica della chiesa San Giovanni Battista a Bari: a depositarle, secondo la consulenza del genetista Carlo Previderè, fu proprio il piccolo ribattezzato “Angelo”. Il neonato, trovato morto il 2 gennaio 2025, era dunque ancora vivo nel momento dell’abbandono.

Le indagini: ipotermia tra 4 e 10 ore dopo l’arrivo

L’autopsia ha confermato la morte per ipotermia, sopraggiunta tra le 4 e le 10 ore successive al momento in cui fu lasciato nella culla. Gli inquirenti hanno avviato un’indagine per omicidio colposo nei confronti del parroco don Antonio Ruccia e del tecnico Vincenzo Nanocchio, che installò la culla nel 2014.

Sensori guasti, riscaldamento non funzionante: le gravi falle nel sistema

La consulenza tecnica ha rivelato gravi carenze: il materassino non era adatto a rilevare il peso del neonato, l’allarme non è mai scattato e la telefonata al parroco non è partita. Il climatizzatore, inoltre, rilasciava aria fredda per una perdita di gas, peggiorando la situazione.

Verso la chiusura delle indagini

La Procura sta valutando se mantenere in piedi anche il fascicolo per abbandono di minore a carico di ignoti. Gli ultimi accertamenti potrebbero portare allo stralcio di questa ipotesi, mentre si concentra l’attenzione sulla filiera tecnica e gestionale della culla.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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