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Bimbo di 15 mesi azzannato e ucciso da due pitbull incustoditi ad Eboli: ‘Strappato dalle braccia’

Bimbo azzannato e ucciso da pitbull in località Campolongo

Un bambino di 15 mesi, Francesco Pio D’Amaro, è stato azzannato e ucciso da due pitbull in località Campolongo di Eboli, nel salernitano, lunedì 22 aprile. Il piccolo è deceduto per le gravi ferite riportate.

Campolongo di Eboli, Francesco Pio D’Amaro era tra le braccia dello zio quando è stato assalito dai due pitbull

Anche la mamma del bimbo è rimasta ferita per difendere il figlio. Non sarebbe in pericolo di vita. A quanto si apprende, secondo una prima ricostruzione, il piccolo si trovava in braccio allo zio, quando, uscendo di casa, i due cani l’hanno azzannato strappandolo letteralmente dalle braccia dell’uomo, rimasto illeso. Il fatto è accaduto nel piazzale antistante una villetta a due piani. I cani sarebbero di proprietà di amici di famiglia del bimbo (mamma italiana, il papà di nazionalità straniera) che ora vivono altrove lasciando i due animali incustoditi.

I pitbull sarebbero fuggiti da un cortile attiguo all’abitazione di Francesco Pio D’Amaro, raggiungendo il giardino della villetta della vittima. Sul caso è stata aperta un’inchiesta dalla Procura di Salerno, che sta vagliando la posizione della donna padrona dei due cani lasciati senza sorveglianza. I due animali sono stati portati via dall’abitazione e trasferiti in un canile. I carabinieri di Eboli stanno cercando di ricostruire l’esatta dinamica del tragico incidente attraverso le testimonianze dei genitori e dello zio della vittima.

Ferita la mamma nel tentativo disperato di salvarlo, i due cani erano incustoditi: i proprietari vivono altrove

Su come gestire un cane cosiddetto “pericoloso” e cosa dice la legge sulla loro gestione l’Oipa, che chiarisce come anzitutto non esista un elenco di cani ritenuti “pericolosi”. “Nel 2006 il ministero della Salute ha emesso un’ordinanza riguardante la ‘tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani’, nella quale era prevista una lista di razze canine ritenute pericolose. Le successive ordinanze hanno poi abolito questo elenco a causa della relativa incertezza e, soprattutto, della discriminazione delle razze”. “Attualmente la pericolosità di un cane viene determinata a seconda di fatti specifici”, spiega l’avvocato Claudia Taccani, responsabile dell’Ufficio legale dell’Oipa.

L’Oipa: ‘Non c’è un elenco di razze canine pericolose’

“In caso morsicatura o zuffa tra cani, infatti, il cane e il suo proprietario vengono segnalati al Servizio veterinario Asl, che tiene un registro dei cani dichiarati aggressivi, e sono obbligati a seguire un corso formativo. Il corso è organizzato dal Comune, insieme al Servizio veterinario dell’Azienda sanitaria locale, avvalendosi della collaborazione degli Ordini professionali dei medici veterinari e di associazioni di protezione animale. Le spese sono sostenute dal proprietario del cane ‘impegnativo’. In caso di pericolosità grave, scatta l’obbligo di stipulare una polizza assicurativa e l’obbligo di utilizzare il guinzaglio e la museruola nelle strade e nei luoghi aperti al pubblico”

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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