La tragedia si è verificata nel quartiere JanòLa tragedia si è verificata nel quartiere Janò

Il tragico incidente nel quartiere Janò

Una tragedia ha scosso la città di Catanzaro, precisamente il quartiere Janò, quando un bambino di due anni è stato investito e ucciso da un furgoncino mentre giocava davanti casa. Il dramma si è verificato venerdì 22 agosto.

Secondo una prima ricostruzione, il piccolo sarebbe sfuggito per pochi istanti al controllo dei genitori, uscendo in strada dove un mezzo commerciale stava effettuando una manovra in retromarcia. L’impatto è stato fatale: nonostante l’arrivo immediato dei sanitari del 118, per il bambino non c’è stato nulla da fare.

Chi era il piccolo Marco

La vittima è stata identificata come Marco P., un bimbo di appena due anni, descritto dai vicini come solare e sempre sorridente. Secondo una prima ricostruzione stava giocando con il suo cagnolino nel cortile di casa quando è avvenuto il drammatico incidente.

Le urla disperate della madre hanno attirato l’attenzione dei residenti, che si sono precipitati in strada senza però poter fare nulla.

Il conducente del furgoncino

Il furgone era condotto da un ambulante che, secondo quanto riferito agli investigatori, non si sarebbe accorto di aver travolto il piccolo. Rientrato a casa, è stato rintracciato poco dopo dalla Polizia di Stato e portato al comando per essere ascoltato. Alla notizia della morte del bambino, l’uomo avrebbe accusato un malore.

Le indagini: cosa vogliono chiarire gli inquirenti?

Sul luogo della tragedia sono intervenuti Polizia Locale e Carabinieri, che hanno avviato accertamenti per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente.

La Procura della Repubblica di Catanzaro ha aperto un fascicolo e disposto l’autopsia sul corpo del piccolo Marco, che sarà effettuata presso il Policlinico “Renato Dulbecco”. L’obiettivo è stabilire se vi siano responsabilità penali a carico del conducente del mezzo o se si tratti di una tragica fatalità.

Una comunità sconvolta

L’intero quartiere Janò è sotto shock. La notizia si è diffusa rapidamente e centinaia di persone hanno espresso il proprio cordoglio alla famiglia. “È una tragedia che ci lascia senza parole, nessuno dovrebbe vivere un dolore simile”, hanno detto alcuni residenti.

Il sindaco di Catanzaro ha parlato di “una ferita profonda per la città”, annunciando la vicinanza dell’amministrazione alla famiglia del piccolo.

La voce dei legali

La famiglia del bambino è assistita dall’avvocato Antonio Ludovico, che si è recato subito sul posto. “I genitori sono devastati dal dolore – ha dichiarato – ci aspettiamo che venga fatta piena luce sulle circostanze di questa tragedia”.

Sicurezza stradale: un tema sempre attuale

Episodi come questo riportano in primo piano il tema della sicurezza stradale, soprattutto nei contesti residenziali. Manovre in spazi ristretti, assenza di segnaletica o barriere protettive possono trasformarsi in trappole mortali per i bambini.

Secondo le statistiche ACI-ISTAT, ogni anno in Italia decine di bambini rimangono vittime di incidenti stradali in aree private o cortili. Una problematica spesso sottovalutata ma che, come dimostra il caso di Marco, può avere conseguenze irreparabili.

La tragedia di Catanzaro lascia dietro di sé dolore, domande e la necessità di riflettere sulla prevenzione. Una vita spezzata troppo presto non può essere dimenticata: ora spetta alla giustizia fare chiarezza e alla comunità stringersi intorno ai familiari.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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