Fabrizio Corona all'arrivo in ProcuraFabrizio Corona all'arrivo in Procura

Assenza di Sempio e arrivo riservato di Stasi

Andrea Sempio, indagato nel nuovo filone dell’inchiesta, non si è presentato in Procura. La sua legale ha parlato via social di una “guerra dura senza paura”, mentre emergono dubbi sulla regolarità della notifica dell’interrogatorio. I suoi avvocati hanno eccepito, notificando una memoria ai pm, la carenza nell’invito a comparire di un ‘avvertimento’ ritenuto fondamentale, ossia per una questione procedurale. Neanche gli avvocati si sono presentati in procura.

Al contrario, Alberto Stasi è giunto in Tribunale da un ingresso secondario, probabilmente accompagnato dalla sua legale Giada Bocellari. Il suo avvocato Antonio De Rensis è invece entrato dall’ingresso principale, rispondendo brevemente ai giornalisti.

L’arrivo a sorpresa di Corona

Fabrizio Corona ha fatto nuovamente parlare di sé, presentandosi davanti alla Procura di Pavia sostenendo che Alberto Stasi è innocente.

Circondato da telecamere, Corona ha rilasciato poche ma clamorose dichiarazioni: “Il procuratore Napoleone ha prove in mano da anni, ma non le può usare. Andrea Sempio è indagato da sei anni perché lo ritengono colpevole”. Ha poi aggiunto: “Una persona, probabilmente l’avvocato De Rensis, ha fatto investigazioni abusive per tre anni e ha scoperto che i veri colpevoli sono più di quattro.”

Il supertestimone ignorato

Corona ha anche parlato di un presunto supertestimone, affermando che questi si sarebbe rivolto alla famiglia Poggi per scagionare Alberto Stasi, ma che non sarebbe stato ascoltato. “Io non lo faccio per spettacolarizzare, ho 51 anni e potrei smettere di lavorare domani.”

Un’interrogazione ad alta tensione

Il pomeriggio del doppio interrogatorio si è caricato di tensione. L’incontro simultaneo tra Sempio e Stasi è stato definito “anomalo” dagli ambienti investigativi. Entrambi erano stati convocati alle 14 come rispettivamente indagato e testimone assistito. Contemporaneamente, a Mestre veniva ascoltato anche Marco Poggi, fratello di Chiara.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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