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Vincenzo De Luca sta pensando di concedere l’opportunità a ristoranti e pizzerie di riaprire almeno per il cibo di asporto. Segnali in tal senso sono arrivati oggi, 19 aprile, via social dal Governatore della Campania che ha anche spiegato i motivi che l’hanno spinto a prendere questa decisione:

‘Finora non abbiamo consentito la riapertura per evitare assembramenti’

“Una delle principali sollecitazioni che abbiamo ricevuto fino ad oggi riguarda la riapertura delle attività che forniscono il cibo da asporto, così come quella delle librerie. Non lo abbiamo consentito, non per ragioni di cattiveria, ma per evitare quanto più possibile assembramenti”.

De Luca: ‘Siamo l’unica regione ad aver dato un contributo di 2mila euro’

Inoltre Vincenzo De Luca ha ribadito che ai titolari di tali attività sarà concesso un contributo. “Abbiamo deciso, allo stesso tempo, di dare, unica Regione in Italia, un contributo di 2mila euro a queste e a tutte le altre attività che sono rimaste chiuse. Stiamo, comunque, ragionando in queste ore di anticipare l’apertura delle attività in questione, ovviamente con le massime tutele possibili.

‘Cibo da asporto? In queste ore stiamo ragionando sull’apertura’

Ma la decisione la prenderemo sulla base dell’andamento dell’epidemia, non sulla base di pressioni di questo o quello. Dobbiamo avere la forza di resistere a tutte queste pressioni. Stiamo, in ogni caso, parlando di non più una settimana lavorativa, rispetto alle decisioni già assunte dal Governo“.

In ogni caso De Luca fa intendere che un eventuale variazione della misura non arriverà prima di una settimana se ci sarà un ulteriore allentamento dell’epidemia da coronavirus. Avremmo tutti piacere a riaprire domattina tutto, ma dobbiamo essere responsabili ed evitare per un eccesso di fretta di aprire domani e di chiudere di nuovo tra due settimane.

Perché questa sarebbe davvero una tragedia. È la tipica situazione di emergenza in cui bisogna dimostrare di essere uomini, dimostrando di sapersi assumere le responsabilità, facendo non le cose più comode e facili, ma le cose più giuste e necessarie”.

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