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Diana Pifferi, una breve esistenza segnata dalle bugie: dal parto in bagno al finto battesimo, la reazione della nonna

La breve vita della piccola Diana è stata segnata dal castello di bugie che la madre aveva costruito nei 16 mesi di vita della bimba trovata morta nell’appartamento di via Parea, nella periferia Est di Milano dove Alessia Pifferi, 36 anni, l’aveva lasciata sola per sei giorni.

Alessia Pifferi ha raccontato di aver partorito nel bagno dell’appartamento del compagno

Con il trascorrere delle ore nuovi agghiaccianti particolari si aggiungono a quelli già emersi subito dopo la tragica scoperta. Messa alla luce nel bagno dell’abitazione del compagno a Leffe, l’elettricista 58enne Mario D’Ambrosio, al quale aveva garantito di non essere incinta. L’uomo, come riportato da Open, agli inquirenti ha riferito di aver avuto dei sospetti quando ha notato che la pancia continuava ad aumentare”.

Quando ne è venuto a conoscenza ha interrotto la convivenza. Dopo un chiarimento si erano tornati a frequentare negli ultimi mesi. “Quando andavo a trovarla a Milano c’era anche la piccola, quando veniva lei a Leffe mi raccontava che era con la sorella o con una babysitter di nome Jasmine” – ha aggiunto.

Il partner: ‘Ha sempre negato la gravidanza, quando veniva da me diceva che stava con la babysitter’

Una breve esistenza trascorsa tra ospedali o lasciata a dormire in un passeggino. Dopo essere venuta alla luce era stata all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo per problemi ai reni legati dalla nascita prematura. In reparto c’era tornata qualche mese dopo quando la donna l’aveva rimasta alla madre durante una vacanza a Montecarlo.

La nonna, successivamente trasferitasi in Calabria dal compagno, decise di ricoverarla per un forte attacco febbrile. Un castello di bugie con la 36enne che ha ammesso che con la sorella, che abita non distante da lei, i rapporti erano pessimi in quanto non condivideva le sue frequentazioni.

Il malore di Diana mentre la madre era in vacanza a Montecarlo, il battesimo mai celebrato: ‘Per i regali’

Sedici mesi di vita e neanche uno scatto che immortalava la madre con la piccola. In realtà sembra che non siano state trovate foto della piccola Diana Pifferi con un’amica di famiglia che ha raccontato al Corriere della Sera che la mamma aveva anche raccontato di una festa per il battesimo. Cerimonia che non ci sarebbe mai stata e che sarebbe stata solo il pretesto per “scroccare i regali”. Un’altra amica ha raccontato che in una circostanza ha dormito con lei a casa del compagno e che la bimba era rimasta nel passeggino per tutta la notte.

Alessia Pifferi ha vissuto a lungo con la madre a Ponte Lambro. La vita della donna era cambiata da quando si era separata dal marito di origine siciliana. Da quel momento la vedevano uscire sempre tardi la sera. Poi la decisione di trasferirsi a Milano.

Alessia Pifferi aveva raccontato ai vicini di non poter aver figli, la nonna di Diana: ‘Mia figlia è un mostro’

I vicini hanno raccontato che dopo un po’ di tempo hanno notato la pancia sospetta ma nessuno le aveva chiesto se fosse incinta perché aveva raccontato di essere sterile e che soffriva molto il non poter avere figli. Ad un’altra persona aveva riferito di averne persi tre.

Dopo essere stata fermata aveva detto di essere a conoscenza dell’identità del papà di Diana e di volerlo contattare, cosa che poi non ha fatto. La madre di Alessia Pifferi ha ringraziato su Facebook le persone che le hanno manifestato affettato in queste ore: “Mia figlia è un mostro”.

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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