Enrica e Verdiana BonaccortiEnrica e Verdiana Bonaccorti

Il racconto intimo a Verissimo

Un’intervista intensa, senza filtri, carica di fragilità e forza. Enrica Bonaccorti, ospite a Verissimo nella puntata di domenica 14 dicembre, ha parlato apertamente della sua battaglia contro il tumore al pancreas, accompagnata dalla figlia Verdiana, presenza costante e decisiva in questo percorso, con gli ultimi aggiornamenti.

La diagnosi e il silenzio

La conduttrice 76enne ha raccontato di aver scoperto la malattia in modo graduale. «All’inizio non lo sapevo», spiega. Verdiana, insieme ai medici, aveva deciso di attendere una conferma prima di darle la notizia. Una scelta dolorosa ma fatta per proteggerla, in un momento già complesso.

Le cure e l’attesa dell’esito

Bonaccorti non nasconde la difficoltà del percorso terapeutico: «La chemioterapia non ha funzionato granché, ma ho fatto molta radioterapia». Il prossimo mese sarà decisivo: «Sapremo cosa ha funzionato e cosa no. Ora sono in un limbo. Mi sento abbastanza bene, solo molto debole».

“Non sono disperata”

Le sue parole colpiscono per lucidità: «Non ho tantissime speranze, ma non sono disperata». Un equilibrio fragile tra realismo e fiducia, che trova sostegno soprattutto nella presenza della figlia.

Il ruolo di Verdiana

Verdiana Bonaccorti racconta il peso emotivo di affrontare tutto da sola: «Non ho fratelli o sorelle. Sono sola, ma ho una rete di amiche che è la mia famiglia allargata». Poi la promessa che commuove: «Questa la vinciamo. Finché io sono accanto a te, non ti tocca nessuno».

Il bilancio di una vita

Enrica confida di stare facendo qualcosa che non aveva mai fatto prima: «Sto scrivendo la mia vita. È difficile fare un bilancio». Ammette rimpianti, ingenuità, errori, ma anche una nuova consapevolezza: «Il mio spirito è cambiato di colpo».

L’affetto del pubblico

Dopo mesi di chiusura, la scelta di rendere pubblica la malattia ha avuto un effetto inatteso: «Ho sentito un’ondata d’amore straordinaria». Messaggi, informazioni, parole profonde arrivate anche da sconosciuti. «Devo solo ringraziare», conclude.

Uno sguardo al futuro

Il prossimo controllo sarà decisivo. «Tra meno di un mese saprò se dovrò continuare con la chemio, fare altro o magari nulla». Intanto, madre e figlia guardano avanti, unite, con uno sguardo nuovo. Non rassegnato. Non disperato.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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