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Alla vigilia dell’esami di maturità 2020 gli studenti manifesteranno il proprio dissenso per le scelte del Ministro dell’Istruzione domenica 14 Giugno a Milano in Piazza Duomo con inizio alle 15:30.

Una protesta che arriva dopo mesi in cui si è provato a dialogare con Lucia Azzolina per rivedere alcune misure e percorrere una strada comune, con il coinvolgimento di docenti e personale scolastico, sia per lo svolgimento degli esami che per la ripartenza in sicurezza della scuola.

Scuola, domenica 14 giugno manifestazione di protesta in Piazza Duomo a Milano

Le decisione prese hanno ulteriormente esacerbato gli animi con gli studenti che hanno deciso di esprimere il proprio disappunto ritrovandosi domenica in Piazza Duomo per far sentire la propria voce nel pieno rispetto delle normative per il contenimento del contagio del coronavirus (distanziamento sociale e mascherine).

Il movimento Studenti in piazza ‘boccia’ il Ministro Azzolina sull’esame di Stato

Tra i promotori dell’iniziativa il movimento Studenti in piazza che attraverso la pagina Instagram ha avviato da settimane un’intensa attività di sensibilizzazione e informazione sulla delicata tematica con dirette e interventi di docenti.

L’attivissimo gruppo vede in prima linea Nicholas Sina, Andrea Pusterla, Nicholas Sina, Laura Carloni e Alex Zinzeri. “Siamo apartitici ma domenica saranno presenti numerosi esponenti politici a manifestare con noi. A sostenerci in Piazza Duomo ci sarà anche il giornalista Alessandro Cecchi Paone” – hanno rimarcato ribadendo il dissenso rispetto alle decisioni assunte dall’esecutivo rispetto alle modalità con le quali si svolgeranno gli esami di maturità 2020.

Scuola ed esame di stato 2020, la protesta in dieci punti

Di seguito i 10 punti che hanno spinto il movimento studentesco a protestare.

  • 1. Ritardi ed inadempienze da parte di chi dovrebbe tutelarci
  • 2. Non sono state garantite le pari opportunità
  • 3. Gli studenti non sono stati ascoltati. La Ministra ci vede ma non ci considera.
  • 4. Nonostante il tentativo, il diritto all’istruzione non è stato garantito.
  • 5. Il 33,8% delle famiglie italiane non ha pc o tablet (ISTAT 6/04/2020).
  • 6. Troppe responsabilità ricadono su presidi e insegnanti.
  • 7. I privatisti non potranno fare l’esame a giugno (è previsto per settembre 2020).
  • 8. Ci sono ritardi e mancano presidenti di commissione.
  • 9. Anche presidi, professori e Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione sono contrari agli esami.
  • 10. Le misure igienico-sanitarie non sono sufficienti. Dovremo autocertificarci invece di avere tamponi e misurazioni della temperatura.

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