Una città sotto choc, una famiglia distrutta, un’altra giovane vita spezzata sull’asfalto. Beatrice Bellucci, 20 anni, è morta nella tarda serata di venerdì 24 ottobre in un incidente stradale su via Cristoforo Colombo a Roma, all’altezza di piazza dei Navigatori. La giovane viaggiava come passeggera su una Mini Cooper quando la loro auto è stata centrata da una BMW lanciata ad altissima velocità. Gli inquirenti non escludono l’ipotesi più inquietante: una gara clandestina tra auto.
La dinamica: «Alta velocità, impatto devastante»
L’incidente è avvenuto intorno alle 22:00. Le due auto stavano procedendo in direzione Ostia quando la BMW — secondo i primi rilievi — avrebbe urtato violentemente la Mini, facendola schiantare contro un albero sullo spartitraffico. A bordo quattro giovani tra i 20 e i 22 anni. Beatrice è stata subito trasportata al San Giovanni, dov’è morta poco dopo l’arrivo. Gravi ma vivi gli altri tre ragazzi.
Le indagini sono affidate alla Polizia Locale di Roma Capitale – X Gruppo Mare, che ha acquisito i video delle telecamere della Colombo per accertare se la BMW stesse gareggiando con altre auto a velocità folle. Testimoni parlano di «sgommate e motori al massimo pochi secondi prima dello schianto».
Chi era Beatrice Bellucci
Beatrice viveva all’Infernetto, quartiere residenziale di Roma sud. Studiava Giurisprudenza all’Università Roma Tre, era una ragazza molto conosciuta e amata nel suo ambiente. Dai social emergono scatti di sorrisi, amicizie, sport e mare. Le sue passioni erano la Roma calcio, il volley e le vacanze in Sardegna.
Era cresciuta in una famiglia molto unita:
- il padre Andrea Bellucci è dirigente di banca della BCC
- la madre è molto riservata
- un fratello maggiore, Federico, di 24 anni
Il dolore degli amici esplode da ore sotto le sue foto Instagram:
«Non è possibile, eri la più solare di tutte.»
«Hai dato luce a chiunque ti abbia incontrata.»
«Non ti dimenticheremo mai, Bea.»
«Non si può morire così a 20 anni» – rabbia sui social
L’intera città è sconvolta, e sui social monta la rabbia:
«Via Cristoforo Colombo è una pista, non una strada.»
«Ogni notte corse clandestine, zero controlli.»
«Questa non è una fatalità: è omicidio stradale.»
In molti denunciano che la zona di piazza dei Navigatori è spesso teatro di gare tra auto potenti e drift illegali nelle ore notturne.
Le indagini: omicidio stradale e analisi dei telefoni
Gli inquirenti stanno verificando:
- la velocità della BMW con calcoli da perizia
- eventuali chat e video dei conducenti per capire se partecipassero a una gara
- alcol e droga test sui guidatori
- telecamere di banche, negozi e semafori sulla Colombo
Gli investigatori non escludono che la corsa fosse organizzata tramite social o gruppi privati come Telegram o WhatsApp.
Il cordoglio di Roma
Una notizia che ha colpito il mondo universitario e sportivo. L’Università di Roma Tre ha pubblicato un messaggio ufficiale:
«In un momento di profonda tristezza, Roma Tre si unisce al dolore della famiglia e degli amici di Beatrice Bellucci, studentessa di Giurisprudenza tragicamente scomparsa il 24 ottobre.»
La 20enne è stata ricordata anche dall’As Roma, squadra del cuore della giovane vittima. “Una vittima della violenza stradale, che portava nel cuore i nostri colori”
La Roma Volley ha scritto:
«Ciao Bea, eri uno di noi. Una ragazza straordinaria con un sorriso che non dimenticheremo mai.»
Anche decine di compagni del liceo e dell’università stanno organizzando una fiaccolata in suo ricordo nel quartiere Infernetto nei prossimi giorni.
L'AS Roma piange la scomparsa di Beatrice Bellucci, una vittima della violenza stradale, che portava nel cuore i nostri colori
— AS Roma (@OfficialASRoma) October 25, 2025
Il Club si stringe al dolore della sua famiglia
«Una strage infinita sulle nostre strade»
La tragedia di Beatrice Bellucci riaccende il tema sicurezza stradale. Solo nel 2024, secondo le stime del Ministero dei Trasporti, in Italia sono morte oltre 1.700 persone in incidenti stradali, la metà giovani sotto i 35 anni. Via Cristoforo Colombo è una delle strade più pericolose d’Italia: rettilinei lunghi, velocità elevate, sorpassi killer.
Oggi resta il vuoto, il dolore, le domande. Una ragazza di 20 anni non c’è più. E tutta Roma chiede solo giustizia: la sua morte non deve essere archiviata come “fatalità”.

