Il dramma di Dorgali
La comunità di Dorgali, in provincia di Nuoro, è sotto shock per la morte della dottoressa Maddalena Carta, medico di famiglia di appena 38 anni, che ha perso la vita dopo un malore. Secondo le testimonianze raccolte, avrebbe trascurato i sintomi pur di non lasciare soli i suoi assistiti, diventando di fatto l’unico punto di riferimento sanitario per migliaia di cittadini in un territorio già martoriato dalla carenza di personale.
Lo sfogo del sindacato dei medici: ‘Ha gestito fino a 5000 pazienti’
Il Sindacato medici italiani (Smi) ha preso posizione con parole dure. “Quella di Maddalena è una morte sul lavoro, inaccettabile in un Paese civile – spiega Luciano Congiu, segretario regionale per la Sardegna –. Non possiamo limitarci al cordoglio: servono decisioni concrete per tutelare la salute dei medici e garantire il diritto all’assistenza dei cittadini”.
Secondo quanto riferito, gli altri due colleghi della zona erano assenti per malattia, e la dottoressa Carta si era trovata a gestire da sola circa cinquemila pazienti. Una pressione enorme che, unita al malessere ignorato per senso del dovere, avrebbe avuto un epilogo tragico.
Medici senza tutele Inail
Lo Smi da anni chiede che ai medici di base venga riconosciuto il diritto alle tutele assicurative e previdenziali dell’Inail in caso di infortunio o decesso sul lavoro. “Non si può più tollerare che i medici di medicina generale restino esclusi da garanzie fondamentali – prosegue Congiu –. Per questo abbiamo presentato numerose proposte legislative, che non possono restare lettera morta”.
Il sindacato invoca anche un riequilibrio dei carichi di lavoro: “Nessun medico deve più essere costretto a trascurare la propria vita per non abbandonare i pazienti. Occorrono nuove assunzioni, risorse e incentivi per i giovani medici”.
La politica interviene
Un appello condiviso anche dal vicepresidente del Consiglio regionale della Sardegna, Giuseppe Frau, che sui social ha scritto: “Oggi è un giorno di lutto e dolore. Maddalena era conosciuta e stimata per la sua passione, professionalità e spirito di servizio. Ha trascurato la propria salute per servire la sanità pubblica. La sua morte deve essere un monito: tutti dobbiamo fare di più per migliorare la governance sanitaria e sostenere chi si prende cura degli altri”.
Le parole della politica e del sindacato si intrecciano con il cordoglio di un’intera comunità. A Dorgali, in tanti ricordano Maddalena Carta come una professionista generosa, che ha anteposto i bisogni dei cittadini al proprio benessere. Una scelta che oggi viene riletta come un sacrificio estremo, e che rilancia il tema della sicurezza e della dignità dei medici di famiglia, pilastro della sanità territoriale ma spesso lasciati soli di fronte a responsabilità insostenibili.