L’incidente di Angelika Hutter a Ronco all’Adige
È ricoverata in condizioni gravissime nel reparto di terapia intensiva neurochirurgica dell’ospedale Borgo Trento di Verona Angelika Hutter, la donna tedesca che nel luglio 2023 travolse e uccise tre persone a Santo Stefano di Cadore. Domenica pomeriggio la 34enne è stata investita da un’auto mentre si trovava a Ronco all’Adige, dove era ospite di una struttura sanitaria per l’esecuzione della misura di sicurezza.
Secondo le prime ricostruzioni, Hutter si sarebbe allontanata autonomamente dalla comunità, raggiungendo a piedi la strada provinciale. Qui sarebbe stata travolta da un SUV Volvo guidato da un uomo di 77 anni, che procedeva a bassa velocità anche a causa della nebbia.
La fuga dalla struttura e l’impatto, nel 2023 investì e uccise 3 persone
Le telecamere della struttura avrebbero ripreso la donna mentre scavalca una recinzione e si allontana. Poco dopo, l’impatto. La polizia stradale di Legnago sta ricostruendo con precisione la dinamica per chiarire se l’investimento sia stato del tutto accidentale o se vi siano altri elementi da valutare.
Hutter era stata riconosciuta seminferma di mente e condannata a quattro anni e otto mesi per il triplice omicidio di Mattia Antonello, di due anni, del padre Marco e della nonna Maria Grazia Zuin, travolti mentre camminavano sul marciapiede lungo la statale a Santo Stefano di Cadore nel luglio 2023. La famiglia era originaria di Favara Veneto.

Un passato segnato dalla violenza
Secondo quanto emerso nei processi e nelle perizie, la donna presentava gravi disturbi psichiatrici, con episodi di aggressività e perdita di controllo. Prima della strage, avrebbe avuto comportamenti violenti e improvvisi scatti d’ira, culminati nel gesto che costò la vita a un’intera famiglia.
Dopo la condanna, era stata trasferita in una struttura protetta, ritenuta idonea a contenerne la pericolosità sociale. La fuga di domenica riapre interrogativi pesanti sulla gestione e sulla sicurezza di questi percorsi terapeutico-giudiziari.
Una vicenda che riapre ferite mai chiuse
Mentre Angelika Hutter lotta tra la vita e la morte, il suo nome torna a evocare una delle tragedie più sconvolgenti degli ultimi anni. Resta da chiarire se l’investimento sia stato un tragico incidente o l’epilogo di una nuova crisi psichica.
Le indagini sono in corso. Intanto, il caso riaccende il dibattito sul confine tra cura, custodia e sicurezza pubblica quando si ha a che fare con soggetti ritenuti socialmente pericolosi.

