Maela DonadelloMaela Donadello

Un’intera comunità in lacrime per Maela

Colpita da epatite fulminante, sopravvissuta a un trapianto e diventata madre. Si è spenta a 46 anni lasciando un’eredità d’amore e coraggio. Profondo cordoglio a Mira per la scomparsa, avvenuta mercoledì scorso, di Maela Donadello, simbolo locale di forza, coraggio e speranza. Dieci anni fa era diventata madre dopo aver affrontato un delicato trapianto di fegato a seguito di una epatite fulminante di tipo B che nel 1998 la portò in condizioni critiche.

Una rinascita che ha ispirato molti, culminata nella nascita del figlio Alvise, avuta insieme al marito Roberto Furegon, nel momento più luminoso del suo lungo percorso di lotta.


“Una strada in salita, ma sempre con il sorriso”

Nonostante le difficoltà e i nuovi problemi di salute, Maela non ha mai perso la sua luce. In un post condiviso lo scorso ottobre scriveva:

“Arrivare a 46 anni è stata una strada tutta in salita, ma eccomi: non in forma ma sempre sorridente. Mi sento sempre dire che la mia positività e la mia tenacia mi fanno vincere ogni battaglia. Sicuramente è vero, ma non accadrebbe senza l’affetto e l’amicizia delle persone che mi vogliono bene e mi stanno accanto. Grazie a tutti.”

Un messaggio che oggi suona come un commovente addio, ma anche come testamento morale di una donna che ha fatto della resilienza la propria bandiera.


Una famiglia stretta nel dolore

Maela lascia il marito Roberto, il figlio Alvise, i genitori Daniela e Adriano, e la sorella Giorgia. Accanto a loro, l’abbraccio commosso di amici, conoscenti e di tutta la cittadinanza di Mira, che in questi giorni ha espresso affetto e vicinanza con messaggi pubblici e privati.


L’ultimo saluto a Maela Donadello

I funerali di Maela Donadello si svolgeranno lunedì 26 maggio alle 15.30, nella chiesa di San Nicolò a Mira. La salma giungerà dall’obitorio dell’ospedale di Padova, dove è avvenuta la cremazione. Le ceneri saranno tumulate nel cimitero di Gambarare.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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