Marco Riccomagno con la moglie il giorno delle nozze, sarebbe diventato padre a luglioMarco Riccomagno con la moglie il giorno delle nozze, sarebbe diventato padre a luglio

Era il solito tragitto per andare al lavoro, ma venerdì 20 giugno, intorno alle 6 del mattino, Marco Riccomagno non è mai arrivato a destinazione. Il 32enne, originario di Viareggio e residente a Lido di Camaiore, ha perso la vita in un incidente stradale avvenuto lungo la via provinciale di Capezzano Pianore. In sella alla sua moto, si è schiantato contro un furgone in circostanze ancora da chiarire.

Secondo una prima ricostruzione, Marco avrebbe tamponato il mezzo che lo precedeva mentre entrambi erano diretti verso Viareggio. L’impatto è stato violentissimo. I soccorsi sono stati tempestivi: i sanitari del 118 hanno tentato di rianimarlo sul posto e durante la corsa verso l’ospedale Versilia. Ma ogni tentativo è stato vano. Marco è deceduto poco dopo.

Un giovane generoso, pronto a diventare padre

Riccomagno lavorava come saldatore, ma era molto più di questo: era un volontario apprezzato della Croce Verde di Forte dei Marmi. Amava guidare le ambulanze e non si tirava mai indietro, neppure nei turni più duri. Era un punto di riferimento per tanti colleghi e amici, che oggi lo piangono.

Dal 2014 era sposato con Martina Calamari. I due aspettavano il loro primo figlio, Mattia, la cui nascita è prevista per luglio. Si erano trasferiti da due mesi nella casa dei genitori di lei, in attesa di sistemarla e costruire lì la loro famiglia. Ora, quel progetto si è interrotto bruscamente.

Dolore immenso: «Un sogno spezzato»

La comunità è sotto shock. Nella casa dei Calamari a Camaiore si respira un dolore surreale. Martina, incinta di sette mesi, si muove con delicatezza tra familiari e amici, accarezzandosi il pancione. «Mattia sta bene», sussurra con occhi lucidi, cercando di proteggere il figlio dal dramma che l’ha colpita.

Il padre di Marco, Andrea Riccomagno, affranto, trova la forza di parlare: «Non è giusto morire così. Penso solo a Martina e a quel bambino. Marco era tutto per noi». Il suocero, Dario Calamari, ex agente della municipale, aggiunge: «Avevo già preparato la targa con il nostro nome di famiglia: Calamari-Riccomagno. Marco era un ragazzo d’oro, sapeva fare tutto. Era un sogno troppo bello».

L’impronta lasciata tra i volontari e al Carnevale

Marco non si limitava al lavoro e al volontariato. Era anche collaboratore di uno dei carristi del Carnevale di Viareggio, dove si era fatto apprezzare per la sua disponibilità e l’entusiasmo contagioso.

Il dolore della sua scomparsa è condiviso da tutta la comunità. I magistrati hanno disposto l’autopsia per chiarire le dinamiche dell’incidente, ma nulla potrà alleviare il vuoto lasciato.

Marco Riccomagno non vedrà crescere il figlio, ma il suo ricordo vivrà nei racconti di chi lo ha conosciuto. Generoso, solare, sempre pronto ad aiutare: un uomo buono, strappato troppo presto alla vita.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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