Beatrice Bellucci e Silvia PiancazzoBeatrice Bellucci e Silvia Piancazzo

Cosa è emerso dall’autopsia sulla 20enne morta a Roma?

Si aggiunge un ulteriore tassello all’inchiesta sulla morte di Beatrice Bellucci, la ragazza romana di 20 anni rimasta vittima di un terribile incidente stradale avvenuto venerdì notte su via Cristoforo Colombo, una delle arterie più pericolose della capitale. L’autopsia eseguita al Policlinico Tor Vergata ha confermato quanto temuto sin dalle prime ore: Beatrice è morta a causa di un violento politrauma addominale e toracico, compatibile con un impatto di estrema violenza. Nessuna possibilità di salvarla: il colpo è stato devastante e fatale.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, l’auto su cui viaggiava Beatrice insieme all’amica Silvia Piancazzo è stata travolta da una BMW guidata da un 22enne, ora ufficialmente indagato per omicidio stradale. L’impatto è stato frontale-laterale e particolarmente violento. La dinamica è ancora al vaglio, ma le prime analisi parlano di una velocità incompatibile con il tratto urbano.


Perché è stato aperto un fascicolo per omicidio stradale?

Gli investigatori della Polizia Locale di Roma Capitale stanno effettuando accertamenti su ogni dettaglio. Le telecamere di sorveglianza presenti lungo la Colombo sono state già sequestrate. La Procura valuterà ora una consulenza tecnica sulla velocità della BMW e sulle condizioni del conducente.

Tra i punti su cui gli inquirenti si stanno concentrando:

  • Velocità al momento dell’impatto
  • Tracce di frenata sull’asfalto (per ora assenti)
  • Possibili manovre improvvise
  • Condizioni del traffico e visibilità
  • Stato psicofisico del conducente

L’indagato è stato già sottoposto agli esami di rito. Si attendono ora i risultati ufficiali.


Dramma nel dramma: la nonna di Beatrice colta da malore

Come se non bastasse, il dolore per la morte di Beatrice ha travolto anche la sua famiglia. La nonna della ragazza, mentre riceveva visite di parenti e amici per le condoglianze, è stata colta da un malore improvviso. Soccorsa d’urgenza, è stata trasportata all’ospedale Grassi di Ostia.

Fonti vicine alla famiglia parlano di un forte stato di shock e stress emotivo. La donna è ora sotto osservazione. I parenti hanno chiesto silenzio e rispetto: «Non sappiamo come faremo ad andare avanti».


Come sta Silvia Piancazzo, l’amica sopravvissuta?

Unico barlume di speranza arriva dalle condizioni di Silvia Piancazzo, l’amica 20enne che era alla guida della vettura con Beatrice a bordo. Ricoverata in terapia intensiva al San Camillo Forlanini, lotta ancora ma sembra in miglioramento.

I medici hanno dichiarato:

«Abbiamo sospeso la sedazione e la ventilazione meccanica. Silvia è vigile, risponde agli stimoli e ha parlato con la madre. Restano però condizioni critiche. La prognosi è ancora riservata.»

La ragazza dovrà affrontare diversi interventi ortopedici nelle prossime settimane. La sua è una battaglia lunga: ha traumi multipli ma è viva.

Le prossime mosse dell’inchiesta

L’indagine sulla morte di Beatrice Bellucci entra ora nella fase più delicata. La Procura di Roma attende la relazione completa dell’autopsia e, soprattutto, l’esito dei rilievi tecnici affidati agli specialisti della Polizia Locale. Gli investigatori stanno ricostruendo con precisione l’esatta dinamica dell’impatto, analizzando fotogramma per fotogramma i video recuperati dalle telecamere installate lungo il tratto della Colombo. Attesi anche i risultati delle analisi sulla centralina elettronica dei veicoli coinvolti, che potrebbero fornire indicazioni decisive sulla velocità tenuta dalla BMW e sulle eventuali manovre effettuate prima dello schianto.

Nei prossimi giorni saranno ascoltati i testimoni presenti nella zona al momento della collisione e verranno valutate le dichiarazioni dell’indagato, il 22enne alla guida dell’auto che ha travolto la vettura di Beatrice e Silvia. Solo una volta completato questo quadro investigativo la magistratura potrà definire eventuali nuove contestazioni e stabilire se esistano ulteriori responsabilità.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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