La tragedia nella notte a Cinecittà
Un risveglio che si trasforma in incubo. Nella notte tra venerdì 12 e sabato 13 dicembre, un neonato di appena due mesi è stato trovato privo di vita nella sua culla all’interno di un appartamento di Cinecittà, quartiere periferico di Roma. A lanciare l’allarme, intorno alle 1.45, sono stati i genitori, entrambi 34enni, che hanno chiamato il 112 spiegando che il bambino non respirava ed era cianotico.
I soccorsi e i tentativi di rianimazione
L’ambulanza del 118 è arrivata rapidamente nell’abitazione di viale Antonio Ciamarra. I sanitari hanno avviato immediatamente lunghe manovre di rianimazione, nel disperato tentativo di far ripartire il cuore del piccolo. Ogni sforzo, però, si è rivelato inutile: il neonato era già in arresto cardiaco al momento dell’arrivo dei soccorsi.
L’ipotesi sulle cause della morte
Secondo una prima ricostruzione, l’ipotesi più probabile è che il bambino sia deceduto per cause naturali, forse a seguito di un rigurgito mentre dormiva. Tuttavia, per escludere qualsiasi altra eventualità, la Procura della Repubblica di Roma ha disposto accertamenti medico-legali. La salma è stata trasferita al policlinico Tor Vergata, dove verranno effettuati gli esami autoptici.
L’intervento dei carabinieri
Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri della stazione di Cinecittà, che hanno effettuato i rilievi e ascoltato i genitori, apparsi sotto choc. Al termine degli accertamenti preliminari, è stata inviata una dettagliata informativa all’autorità giudiziaria.
Una tragedia che scuote la Capitale
La morte del neonato a Cinecittà arriva a poche ore da un’altra tragedia simile avvenuta nel Lazio, a Tivoli, dove una bambina di due anni è deceduta durante il riposino all’asilo. Eventi che riaccendono l’attenzione sui decessi improvvisi in età infantile e sul delicato tema della sicurezza durante il sonno nei primi mesi di vita.
Il dolore dei genitori e l’attesa della verità
I genitori del piccolo, che stavano vigilando sul figlio, si sono accorti che qualcosa non andava solo quando hanno notato l’assenza di respiro. Da quel momento, la corsa contro il tempo e poi la tragedia. Ora resta l’attesa per gli esiti dell’autopsia, unico strumento per chiarire con certezza le cause della morte.

