Svolta nel giallo del delitto di Pietro Caprio a Baia Domizia. Nella notte tra sabato 4 e domenica 5 novembre è stato fermato l’84enne Angelo Gentile, originario del posto.
I resti di Pietro Caprio sono stati ritrovati nelle campagne del litorale Domizio, era scomparso da un giorno
L’uomo è stato raggiunto dai carabinieri della compagnia di Sessa Aurunca che l’hanno condotto in caserma. É indiziato di omicidio e distruzione di cadavere. Il cadavere carbonizzato dell’uomo scomparso il 3 novembre era stato ritrovato alcune ore prima nelle campagne del litorale Domizio.
La vittima è stata identificata inPietro Caprio, 58enne insegnante di educazione fisica di una scuola di Minturno, scomparso da casa da almeno un giorno. L’auto era intestata a sua madre. Ascoltando alcuni familiari e conoscenti della vittima e analizzando i filmati delle telecamere presenti in zona, è emerso che la Dacia Duster di Caprio era stata seguita da una Fiat Palio guidata dall’anziano, un operaio in pensione.
Dall’analisi delle telecamere è emerso che l’auto dell’84enne ha affiancato la vettura della vittima
Forse aveva un appuntamento. Anche se ha negato finora ogni responsabilità, il fermato sarebbe l’unico ad avere un movente: alla base dell’omicidio potrebbero esserci questioni economiche. L’indagato, interrogato per 4 ore, avrebbe ammesso di conoscere la vittima che gli avrebbe prestato 10mila euro, parte dei quali già restituiti.
L’inchiesta è coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere che ha emesso un decreto di fermo d’indiziato di delitto per l’84enne, ora accusato di aver ucciso Pietro Caprio, originario di Cellole, e di aver dato alle fiamme la sua auto con il cadavere all’ interno.
A casa dell’indagato i carabinieri hanno ritrovato due fucili da caccia a doppietta e sottoposto l’auto a sequestro. Probabilmente la vittima è stata prima raggiunta da alcuni colpi di arma da fuoco prima di essere bruciato.
L’indagato ha ammesso di aver prestato soldi all’insegnante di Cellole ma ha negato di averlo ucciso
L’insegnante ogni estate lavorava come bagnino in alcuni stabilimenti balneari di Baia Domizia. Sembra che avesse il brevetto di maestro di salvamento della “Federazione italiana nuoto” e anche quello di Scuba driver. Da settembre in poi, però, Pietro svolgeva la sua professione in una scuola di Minturno. Aveva tanti amici e amava frequentare locali alla moda.
La famiglia era un punto di riferimento nell’organizzazione del Carnevale di Cellole. In tanti hanno ricordato il 58enne sui social: “Ci tengo a fare le mie più sentite condoglianze alla famiglia di Pietro Caprio, a sua moglie Franca e i suoi 2 figli Mattia e Angelo. Ogni parola espressa non servirà a nulla . Cercate di farvi forza uno con l’altro”.
Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.
