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Con l’attuale diffusione del Coronavirus il panico si è diffuso tra i turisti che hanno in molti casi deciso di rinunciare a viaggiare e restare in Italia. In molti hanno addirittura messo in dubbio la sicurezza di visitare le grandi città turistiche italiane.

Il motivo? I turisti cinesi sono oggi una grossa fetta del bacino di visitatori stranieri che toccano mete come Roma, Firenze, Venezia e Milano.

Ma quanto è sicuro viaggiare oggi, ai tempi del Coronavirus?

Ne abbiamo parlato con Michelangelo, un viaggiatore per professione che, da nomade digitale, gira il mondo e riporta le sue scoperte nel suo blog di viaggio.

Hai notato allarmismi tra i viaggiatori dalla scoperta della pandemia di Coronavirus?Decisamente sì, noi amiamo moltissimo i paesi asiatici e ogni anno passiamo diversi mesi in questa parte di mondo che oramai consideriamo una seconda casa. Il nostro blog si focalizza molto su mete di viaggio come Thailandia, Hong Kong, Giappone, India e tanti nostri lettori con l’arrivo delle prime notizie sul virus ci hanno scritto per avere il nostro parere sui viaggi in paesi asiatici più o meno lontani dalla Cina. Non essendo esperti virologi e nemmeno medici ci siamo sentiti di dire quello che pensiamo, senza che ciò venisse inteso come una verità assoluta, ma come una semplice considerazione fatta da chi viaggia parecchio in Asia.

Per viaggiare, in paesi stranieri come nel proprio ci vuole sempre una certa attenzione ma bisogna anche essere assennati e non vivere nel terrore che una disgrazia sia dietro l’angolo. Ovviamente questo è il momento di evitare di viaggiare in Cina, magari possono essere da scartare a livello precauzionali mete come Hong Kong e Taiwan per qualche mese, finché le cose non si saranno stabilizzate… ma l’Asia è enorme e non c’è certo motivo (con le condizioni attuali) di cancellare una vacanza in Thailandia in estate per la paura del Coronavirus. Insomma, se fosse pandemia in tutta l’Asia l’ultimo dei nostri problemi sarebbe un volo cancellato, perché vorrebbe dire catastrofe mondiale imminente… e, nonostante gli allarmismi che vediamo ogni giorno su internet e alla tv, siamo decisamente lontani da questo momento!

Oltre alle richieste di informazioni di viaggiatori allarmati ho visto anche un numero elevatissimo di mascherine negli aeroporti, questa credo invece che sia una precauzione comprensibile, sia ora per il virus che tanto ci preoccupa, che in generale. I luoghi pubblici di passaggio internazionale come gli aeroporti sono luoghi dove transita molta gente proveniente da paesi diversi e quindi è ovvio che qui ci sia un interscambio notevole di germi, batteri e virus alla quale magari non siamo immunizzati e una mascherina male non può fare.

Secondo te quindi dovremmo continuare a viaggiare?

Certo, con coscienza ovviamente. Il viaggio è uno dei momenti più belli della vita e la vostra voglia di rilassarvi e scoprire nuove culture non merita certo di venire affossata da una fobia che non ha basi logiche. Se non vi sentite sicuri di viaggiare in paesi limitrofi alla Cina fate quello che vi fa sentire più tranquilli, ma non precludetevi il piacere del cambiamento. Mentre siete all’estero siate sempre attenti (questo non solo per il Coronavirus) ad applicare norme igieniche importanti come lavarsi spesso le mani e consumare solo cibi preparati igienicamente, se volete portate la mascherina negli aeroporti o sui mezzi di trasporto affollati ma non abbiate paura di girare, conoscere gente e visitare posti nuovi. Continuare a viaggiare è molto importante, soprattutto in questi momenti in cui l’Italia è un paese sempre più chiuso e sospettoso nei confronti del resto del mondo. 

La cosa che mi spaventa di più non è il Coronavirus, ma un altro tipo di morbo che ultimamente sta dilagando in Italia, in molte parti d’Europa come negli Stati Uniti: la fobia del diverso. Non parliamo di vero e proprio razzismo perché chi ne soffre non identifica una precisa popolazione o etnia, ma ce l’ha un po’ con tutti quelli che sono al di fuori del suo stretto cerchio. In pratica sembra che ci sia una buona scusa per odiare tutti coloro che vengono considerati altri e le fake news, molte correnti politiche, i sistemi di informazione non fanno altro che alimentare questa spirale di follia.

Questo mi spaventa moltissimo, oggi sono i cinesi (o tutti quelli che hanno gli occhi a mandorla) per il Coronavirus, domani saranno quelli della città vicina alla nostra, poi i nostri dirimpettai. Il cerchio dell’accettazione diventa sempre più stretto e quello dell’odio aumenta. Il viaggio in queste situazioni può essere di grande aiuto, perché è un incentivo a vedere il lati positivi anche di chi vive molto diversamente da noi, a sperimentare che fuori da casa nostra c’è un mondo che, tutto sommato, non è affatto male. Ecco perché consiglio a tutti di non smettere di viaggiare, perché mai come in questo momento abbiamo avuto bisogno di confrontarci con altre culture.

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