L’81enne stroncata dall’encefalite provocata dal virus
Il Veneto registra la prima vittima di West Nile Virus dell’estate 2025. É morta in 24 ore Adriana Meneghelli, 81 anni, residente a Castelmassa (Rovigo). La forma neuroinvasiva del virus — encefalite — ha aggravato un quadro clinico già fragile, portando al decesso della donna.
Chi era la vittima e come si è aggravata la sua condizione
Adriana Meneghelli, che conviveva con patologie pregresse, aveva accusato nei giorni precedenti febbre alta e sintomi neurologici; il 22 agosto è stata ricoverata e la diagnosi confermata dai test ha evidenziato la forma più grave del West Nile, con interessamento encefalitico. La situazione si è deteriorata rapidamente, fino all’esito fatale in meno di 24 ore.
I funerali della donna sono stati celebrati martedì 26 agosto nella chiesa parrocchiale di Castelmassa prima di procedere alla cremazione. I familiari, per volontà della donna, hanno invitato a presentare offerte per la scuola materna Santo Stefano in luogo dei fiori. L’81enne lascia il marito, Roberto Pavani, il figlio Michele, le nipoti Emma, Marta e Giorgia.
Quante persone ha colpito il virus in Veneto?
Secondo l’ultimo bollettino regionale (aggiornato il 20 agosto e con successivi rapporti in programma), sono 39 i casi finora registrati in Veneto quest’estate, con poche evoluzioni verso la criticità. In provincia di Rovigo sono quattro i casi totali.
Dove e come si contrae la West Nile? Quali sono le precauzioni?
Il virus è trasmesso dalle zanzare: la maggior parte delle infezioni è asintomatica o con sintomi lievi, ma in soggetti anziani o con patologie pregresse può evolvere in neuroinvasiva. Le autorità sanitarie raccomandano la prevenzione: repellenti, zanzariere, riduzione di acqua stagnante e controllo veterinario nelle aree a rischio.
Cosa dicono le autorità locali e il monitoraggio sanitario?
Il sindaco di Castelmassa e l’USL 5 Polesana hanno chiarito che le attività di sorveglianza e monitoraggio ambientale non hanno rilevato focolai infetti nel territorio comunale. Resta alta l’allerta e la campagna di informazione sulla prevenzione, in particolare per le fasce più vulnerabili della popolazione. Prevenzione e il ruolo dei professionisti sanitari
Il caso evidenzia l’importanza della formazione di farmacisti e medici nell’identificare tempestivamente sintomi compatibili con il virus. Un esempio positivo — citato nelle aree limitrofe — è il caso di un farmacista che ha diagnosticato in anticipo sintomi compatibili e così evitato complicazioni.