Una speranza che resiste da cinque anni
Cinque anni di attesa, silenzi, piste interrotte. Alessandro Venturelli, 21 anni al momento della scomparsa, è uscito di casa a Sassuolo il 5 dicembre 2020. Da allora nessuna certezza, solo domande. Fino a oggi.
Torino è diventata il nuovo centro della speranza: oltre 60 segnalazioni in poche ore. Persone che raccontano di aver visto un ragazzo molto somigliante ad Alessandro camminare sotto i portici del centro, dormire vicino ai Murazzi o chiedere un pasto a Porta Palazzo. Avvistamenti e segnalazioni che si sono moltiplicate durante la diretta di Chi l’ha visto del 5 novembre.
La voce rotta della madre in diretta tv
In diretta da Torino, Roberta Carassai ha parlato con la voce tremante ma ferma:
“Io e suo padre non siamo arrabbiati. Vogliamo solo sapere che sta bene. Alessandro, puoi scegliere la tua strada, ma facci sapere che ci sei. Sento che è da qualche parte” – ha riferito non trattenendo la commozione.
Accanto a lei, l’avvocato Claudio Falleti. In mano, i volantini con il volto di suo figlio. Nel cuore, una paura che non lascia spazio al sonno, ma neppure alla resa.

Le segnalazioni a Torino: “Chiede cibo, non soldi”
Una signora ha riferito di aver incontrato un giovane che si fa chiamare Alessandro, vive in strada da cinque anni, educato, gentile. Da lì, altre testimonianze. Roberta ha preso un treno e ha iniziato a cercarlo di persona: sotto i portici di via Roma, alle mense dei poveri, nei dormitori improvvisati.
“Non posso restare ferma. Finché qualcuno lo vede, io lo cerco.”
Il ricordo dell’ultimo giorno
Il 5 dicembre 2020 le telecamere di casa riprendono Alessandro mentre cerca di uscire. Il padre prova a fermarlo. Lui se ne va. Con sé solo uno zaino nero, documenti, una giacca blu. Nessun cellulare.
La ricerca continua
Oggi Roberta cammina sotto la pioggia torinese, sciarpa stretta, foto del figlio in mano.
“Non voglio illudermi. Ma non posso smettere.” Dietro di lei, una città che ha scelto di non voltarsi dall’altra parte.

