Tatiana TramacereTatiana Tramacere

Una settimana senza Tatiana Tramacere: il mistero che scuote Nardò

Sono passati sette giorni e nessuno sa dove sia finita Tatiana Tramacere, 27 anni, capelli rossi, occhi azzurri, seguitissima sui social con la pagina “Parole in evoluzione”. Da lunedì 24 novembre la giovane è scomparsa dalla sua abitazione a Nardò, in provincia di Lecce, lasciando dietro di sé una scia di silenzi e interrogativi. La famiglia ha denunciato la scomparsa la stessa sera, convinta sin da subito che quella sparizione fosse inspiegabile.

L’uscita di casa, poi il vuoto: nessun messaggio, nessuna chiamata

La mattina del 24 novembre Tatiana esce di casa come in una giornata qualunque. Indossa jeans e un cappotto grigio. Il telefono risulta attivo per qualche ora, poi si spegne. Da quel momento non viene più localizzato. Nessun contatto, nessuna comunicazione, nessun segnale che possa rassicurare la famiglia.

Tatiana lavora nel settore pubblicitario, è considerata una ragazza riservata ma socievole. Con la famiglia ha sempre mantenuto un rapporto stretto e quotidiano: proprio l’assenza totale di messaggi, spiegano i parenti, è il campanello d’allarme più doloroso.

Le segnalazioni in centro: avvistamenti che non portano a nulla

Nei giorni successivi alla scomparsa alcuni testimoni riferiscono di aver visto una ragazza compatibile con Tatiana nel centro di Nardò, in particolare mercoledì 26 e giovedì 27. Le forze dell’ordine verificano tutto, ma gli avvistamenti non si traducono in una svolta. Sono rimasti episodi isolati, senza conferme.

Il fratello, tornato da Udine appena appresa la notizia, partecipa alle ricerche insieme al resto della famiglia che, giorno dopo giorno, vive nell’angoscia crescente dell’attesa.

Telecamere, celle telefoniche e ricerche senza sosta

La Prefettura ha attivato il Centro di coordinamento per le ricerche. Carabinieri, polizia locale, protezione civile e volontari hanno iniziato una perlustrazione capillare del territorio. Si cercano tracce in città, nelle contrade, nelle campagne, lungo strade secondarie e aree più isolate.

Gli investigatori hanno acquisito i filmati delle telecamere vicine all’abitazione di Tatiana nel tentativo di ricostruire i suoi primi spostamenti. Anche il tentativo di geolocalizzare il cellulare non ha dato risultati: inizialmente sembrava essere rimasto acceso, ma da giorni risulta irraggiungibile.

Il verso pubblicato sui social tre giorni prima della scomparsa

A inquietare molti follower è uno degli ultimi versi pubblicati sulla pagina “Parole in evoluzione”, che Tatiana curava con costanza. Un passaggio che oggi appare sospeso tra poesia e presagio: “Dovevamo allontanarci per misurare la forza del filo invisibile che ancora ci lega”. Nessuna prova, nessuna certezza, solo una frase che, letta ora, apre a nuove domande.

La ragazza contava oltre 54mila follower: nelle ultime ore i commenti sono diventati una lunga catena di speranza, appelli e testimonianze di vicinanza alla famiglia.

La famiglia: “Tatiana, ti preghiamo, fatti sentire”

I genitori e il fratello non si danno pace. Conoscono bene le sue abitudini, il suo modo di muoversi, la sua costanza nel mantenere rapporti quotidiani. “Questa assenza non è normale”, ripetono agli investigatori. Non aveva mai interrotto i contatti, né lasciato segnali che potessero far pensare a una fuga volontaria.

Nardò intanto si stringe attorno alla famiglia. Il Comune ha pubblicato una foto della ragazza sui propri canali istituzionali. Le caratteristiche sono chiare: alta 1 metro e 55, capelli rossi e lisci, occhi azzurri, jeans e cappotto grigio al momento della scomparsa.

L’appello a chiunque possa avere visto qualcosa

Le ricerche sono ormai estese a tutta Italia. Il nome di Tatiana è nelle banche dati delle persone scomparse. Sotto ogni post, nei gruppi di quartiere, nelle chat, riecheggia un unico messaggio: “Tatiana, torna. O almeno facci sapere che stai bene”.

Chiunque abbia visto la giovane, o ritenga di aver incrociato qualcuno che le somigli, è invitato a contattare subito il 112. Ogni dettaglio può essere decisivo.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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