La tragedia sull’A4: Silvia Moramarco resta in prognosi riservata
Valerio Amodio Giurni, 38 anni, originario di Tito in provincia di Potenza, da oltre dieci anni aveva trovato a Novara la sua casa, il suo equilibrio, il suo futuro. Viaggiava sulla A4 con la moglie Silvia Moramarco e i loro amici di sempre, Mario Paglino e Gianni Grossi. Una gita, forse un brunch milanese, poco prima di mezzogiorno di domenica 27 luglio. Non sapevano che davanti a loro, su quella stessa corsia, stava arrivando un’auto contromano.
A guidarla un anziano di 82 anni, Egidio Ceriano, residente a Magenta. L’uomo aveva imboccato la carreggiata opposta dopo un’inversione all’altezza del casello di Arluno. La sua corsa è durata circa sette chilometri, poi lo schianto frontale all’altezza di Marcallo Mesero. Nessuno dei tre passeggeri della Peugeot 2008 è sopravvissuto, tranne Silvia. Ora è intubata, in terapia intensiva all’ospedale Niguarda di Milano. Prognosi riservata, fratture multiple, già sottoposta a un primo intervento. Ma la battaglia è appena cominciata.
Valerio Amodio Giurni, l’uomo che sognava una vita semplice e luminosa
Valerio lavorava al Banco BPM di Novara, dove si occupava con rigore e discrezione di contabilità e monitoraggio gestionale. Laureato con lode a Siena, aveva poi frequentato un corso di perfezionamento in diritto bancario a Verona. Era stimato, riservato, mai sopra le righe. Non amava apparire, ma chi lo conosceva lo descrive come una persona affidabile, gentile, generosa. Aveva trovato a Novara un rifugio, un equilibrio, una seconda casa.
Nel 2023 aveva sposato Silvia, architetta di origini trentine. La cerimonia era stata celebrata proprio da Mario e Gianni, i due amici e vicini di casa. Insieme avevano costruito una quotidianità fatta di cose semplici: cene tra amici, passeggiate per il centro storico, fotografie ai tramonti sulla cupola di San Gaudenzio, spesso condivisi sui social.
Il dolore di due città, il silenzio dell’Italia
Tito e Novara oggi piangono Valerio. In Basilicata, la famiglia è sconvolta. A Novara, colleghi e amici hanno lasciato messaggi e fiori davanti alla banca. Sui social il suo nome corre come un’eco, accanto a quello di Mario e Gianni, fondatori del celebre brand Magia2000. Tre vite spezzate nello stesso momento. Una tragedia che ha spento interi universi.
L’intera Italia intanto si interroga su come sia stato possibile. L’anziano alla guida della Peugeot 206 station wagon aveva rinnovato la patente due anni fa. Nessuna segnalazione, nessuna diagnosi ostativa. La Polizia Stradale di Novara Est ha ricostruito la dinamica, ma restano dubbi: come è possibile percorrere contromano sette chilometri in autostrada senza che nessuno riesca a fermarti?
Egidio Ceriano aveva rinnovato due anni fa la patente
L’ottantaduenne Egidio Ceriano, residente a Magenta nel Milanese, era al volante della Peugeot 206 Station Wagon che, percorrendo contromano un tratto dell’A4, ha provocato il terribile incidente. Aveva rinnovato la patente solo due anni fa.
Intorno alle 11 di domenica, Ceriano, proveniente da Milano, ha invertito la marcia prima di pagare al casello di Arluno, rientrando in autostrada contromano sulla corsia di sorpasso, scambiandola – secondo le ricostruzioni della Polizia Stradale di Novara Est, che coordina la vigilanza sull’intera tratta Torino-Milano – per quella di marcia lenta. La strada era poco trafficata e l’auto ha potuto percorrere circa sette chilometri nella direzione sbagliata, finché non si è scontrata frontalmente con la Peugeot 2008 proveniente da Novara e diretta a Milano.