Sebastiano Visintin ha trascorso le festività di Pasqua in RomagnaLiliana Resinovich, l'ipotesi chos della Procura su Sebastiano Visintin

“Visintin aggredì e soffocò Liliana Resinovich”. È questa la tesi, durissima e circostanziata, formulata dalla Procura di Trieste e riportata da Il Piccolo, che ha avuto accesso alla richiesta di incidente probatorio firmata dal pubblico ministero Matteo Iozzi. Un passaggio chiave in un’inchiesta che scuote da mesi l’opinione pubblica italiana e che ora sembra orientarsi con decisione verso una precisa responsabilità.

Il contesto dell’inchiesta: la richiesta di incidente probatorio

Il documento, destinato ad acquisire dichiarazioni da Claudio Sterpin – ex compagno di Liliana – ha al suo centro una dettagliata ricostruzione della presunta aggressione mortale avvenuta il 14 dicembre 2021. L’intento del PM Iozzi è raccogliere elementi che possano essere utilizzati anche in fase processuale, a partire dalla testimonianza dell’uomo con cui Liliana aveva riallacciato i rapporti poco prima della scomparsa.

La ricostruzione: aggressione nel parco dell’ex OPP

Secondo la Procura, Liliana Resinovich sarebbe stata uccisa proprio nel giorno della sua sparizione, all’interno del parco dell’ex Ospedale Psichiatrico Provinciale (OPP), nei pressi di via Weiss, all’altezza del civico 21. Il luogo – da sempre oggetto di attenzione investigativa – assume ora un ruolo centrale nella narrazione degli eventi.

La dinamica, così come descritta nel documento, è drammatica: Visintin avrebbe aggredito la moglie con violenza fisica, provocandole afferramenti, percosse, urti e graffi in diverse parti del corpo, compresi capo, torace, mano destra e arti. L’azione culminante, secondo l’accusa, sarebbe stata la soffocazione meccanica esterna, esercitata comprimendo il volto della vittima fino a causarne la morte.

I dettagli emersi: la violenza e l’asfissia meccanica

A rendere ancora più inquietante il quadro sono le parole usate dal pubblico ministero, che parla esplicitamente di “asfissia meccanica esterna” come causa del decesso. La modalità, compatibile con un atto intenzionale, segna una netta presa di posizione da parte dell’accusa nei confronti di Sebastiano Visintin, marito della vittima.

Nonostante la mancanza (fino a oggi) di prove definitive, questa ricostruzione si basa su una serie di elementi medico-legali, testimonianze indirette e analisi dei movimenti della coppia nei giorni e nelle ore precedenti la scomparsa di Liliana.

Il giallo degli spostamenti e le incongruenze

Un altro punto cruciale dell’indagine riguarda gli spostamenti dei protagonisti in quella giornata. Alcuni dati temporali forniti da Visintin non coincidono con quelli acquisiti attraverso i tabulati telefonici e le immagini di videosorveglianza. Queste discrepanze alimentano i sospetti degli inquirenti e rafforzano l’ipotesi accusatoria.

In particolare, secondo alcune ricostruzioni giornalistiche, la presenza di Visintin nei pressi del luogo dove il corpo verrà ritrovato settimane dopo non sarebbe del tutto compatibile con la sua versione dei fatti. Un tassello che il PM Iozzi intende chiarire proprio attraverso l’ascolto di Claudio Sterpin.

La posizione di Claudio Sterpin

La richiesta di incidente probatorio si rivolge a Claudio Sterpin, con l’obiettivo di acquisire una testimonianza ritenuta cruciale. L’uomo aveva frequentato Liliana nei mesi precedenti la tragedia, parlando pubblicamente del loro legame affettivo. La sua versione, più volte rilasciata ai media, potrebbe aiutare a chiarire il contesto psicologico e relazionale in cui è maturato il presunto femminicidio.

Sterpin, da parte sua, si è sempre detto pronto a collaborare con la giustizia e ha dichiarato più volte di non aver mai avuto dubbi su una possibile responsabilità del marito.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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