Giuseppe GrecoGiuseppe Greco

Il malore e la tragedia in poche ore

Giuseppe Greco, 40 anni, di Lizzanello, è morto nella serata di lunedì 19 maggio dopo essere stato dimesso dal pronto soccorso dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce, dove si era recato poche ore prima lamentando forti dolori al petto. Una tragedia improvvisa che ha scosso la comunità salentina e che ora è al centro di un’inchiesta della Procura della Repubblica.

La denuncia della compagna e l’indagine della Procura

Secondo quanto ricostruito, l’uomo – in buona salute e descritto da amici e familiari come poco incline a lamentarsi – aveva deciso di farsi visitare per un dolore persistente al torace. Dopo alcuni controlli, però, i sanitari dell’ospedale avrebbero ritenuto non necessario il ricovero, e Giuseppe Greco è stato rimandato a casa. “Torni tra dieci giorni” – gli avrebbero detto.

Solo poche ore più tardi, si è accasciato davanti alla sua famiglia. Inutili i soccorsi. La compagna ha immediatamente presentato denuncia ai carabinieri. La Procura ha aperto un fascicolo per responsabilità colposa per morte in ambito sanitario. Già disposti il sequestro delle cartelle cliniche e l’autopsia, che dovrà stabilire con precisione le cause del decesso.

Chi era Giuseppe Greco

Il dramma ha suscitato reazioni accorate, specialmente nel mondo della pesca sportiva. Giuseppe era infatti un agonista esperto, giudice di gara e figura molto conosciuta nella Lenza Salentina. “Un ragazzo speciale, un atleta fortissimo. La pesca sportiva perde un campione nella vita e nello sport”, hanno scritto gli amici su Facebook.

Anche la Federazione Nazionale ha voluto ricordarlo: “Giuseppe Greco è stato protagonista con il Team Italia dal 2013. Un esempio di dedizione e passione. Siamo addolorati per la sua scomparsa prematura”.

Messaggi di affetto si moltiplicano da ore: “Voglio ricordarti così: pazzo ma buono, un amico vero, sempre pronto a risolvere i problemi. Ti porteremo nel cuore, ciao Giuseppe”.

Una morte che solleva interrogativi pesanti sul sistema sanitario e che ora dovrà trovare risposte. La famiglia cerca verità. La città piange un uomo semplice, appassionato e sfortunato.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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