Giuseppe MarraGiuseppe Marra

Una scena raccapricciante in via Zanolini

La mattina del 26 maggio, in un appartamento in via Zanolini a Bologna, i soccorritori hanno trovato il corpo senza vita di Giuseppe Marra, 59 anni. Era riverso a terra, a pancia in giù, con una vistosa ferita alla testa e una pozza di sangue intorno. L’arma del possibile omicidio non è stata trovata nella casa.

La compagna sotto accusa

A dare l’allarme è stata la compagna, Lorenza, convivente della vittima, una donna di 57 anni. È uscita in strada chiedendo aiuto, urlando frasi confuse come “È caduto”, mentre aveva evidenti tracce di sangue sulla maglia. All’arrivo dei soccorritori appariva in stato confusionale.

Oggi, la donna è formalmente indagata per omicidio. Un atto dovuto, spiegano dalla Procura, per permettere l’esecuzione di esami irripetibili come accertamenti tossicologici e rilievi scientifici, ma il sospetto nei suoi confronti è concreto: era l’unica persona in casa al momento della morte.

Nessun segno di effrazione

Gli inquirenti non hanno riscontrato segni di effrazione nell’abitazione. Nulla è stato rubato, e sia il cellulare che il portafoglio dell’uomo erano ancora in casa. Anche questo dettaglio rafforza l’ipotesi di un delitto avvenuto in ambito domestico, senza l’intervento di terzi.

Una relazione turbolenta

La coppia viveva insieme a Bologna dal 2021, dove gestiva un negozio di cannabis light in zona universitaria. Entrambi provenivano da Aosta, dove avevano vite stabili: lei gestiva un bar, lui era stato dipendente della Regione.

Secondo testimonianze raccolte tra i vicini, i litigi tra i due erano frequenti e spesso violenti. Urla e discussioni erano all’ordine del giorno. Negli ultimi tempi, però, la situazione sembrava più tranquilla. Una quiete che potrebbe essere stata solo apparente.

Le indagini in corso

La casa è stata posta sotto sequestro. I carabinieri del nucleo investigativo stanno cercando l’arma del delitto, che potrebbe essere stata nascosta o gettata via. Sono stati controllati anche i cassonetti vicini. L’auto della coppia è stata sequestrata per ulteriori rilievi.

Nel frattempo, proseguono gli accertamenti sulle sostanze trovate nell’appartamento, potenzialmente stupefacenti, che potrebbero offrire ulteriori elementi sul contesto in cui è avvenuta la tragedia.

Un caso ancora aperto

La compagna continua a sostenere di aver trovato Giuseppe già privo di vita al suo risveglio. Gli inquirenti non escludono nessuna pista: si indaga per omicidio, ma rimangono sul tavolo anche altre ipotesi, come un gesto estremo o un incidente.

L’autopsia e i rilievi forensi potranno chiarire dinamica e ora del decesso. Per ora, resta solo un interrogativo: è stato un tragico incidente, o un delitto maturato tra le mura di casa?

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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