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Paolo Calissano, il fratello fa chiarezza sulla morte ad un anno dal decesso: ‘Mai avrei pensato di dirlo’

A distanza di un anno dalla prematura scomparsa di Paolo Calissano (all’età di 54 anni) il fratello dell’attore fa chiarezza sulle cause del decesso in un’intervista concessa al Corriere della Sera.

Il fratello sulle conclusioni del pm: ‘Si è suicidato, non è morto a causa di stupefacenti’

Il 30 dicembre 2021 fu trovato privo di vita nel letto del suo appartamento romano della Balduina dai carabinieri dopo l’allarme lanciato dall’ex compagna, Fabiola Palese. Si parlò di un possibile mix di medicinali e droga ma dopo 11 mesi l’inchiesta sulla scomparsa dell’ex protagonista di Vivere e della Dottoressa Giò ha sgomberato il campo da qualsiasi dubbio.  

“Mio fratello non è morto a causa di stupefacenti, ma per un’intossicazione da farmaci antidepressivi. Quella sera Paolo accettò il rischio di morire, molto probabilmente. Se è morto suicida? Mai avrei pensato di dirlo, ma credo sia andata così” – ha spiegato Roberto Calissano che ha smentito che il corpo dell’attore fosse stato ritrovato in avanzato stato di decomposizione.

In realtà il decesso dell’artista risale ad un lasso di tempo prossimo al ritrovamento. “Nella notte fra il 29 e il 30 dicembre” – ha precisato il fratello di Paolo Calissano che, superato il periodo difficile, si era rimboccato le maniche per tornare al suo lavoro e ad una carriera che si era bruscamente interrotta nel 2005 dopo il decesso della ballerina brasiliana Anna Lucia Bandeira, trovata morta nel suo appartamento per un’overdose di cocaina.

Il tentativo di tornare al cinema e in tv e le porte chiuse: ‘Aspirava al diritto all’oblio’

Aveva scritto tre sceneggiature ma il mondo della tv e del cinema hanno continuato a voltargli le spalle. “Aspirava al diritto all’oblio ma ma i motori di ricerca continuavano a risputare fuori quell’episodio legato al consumo di stupefacenti e lavorare era diventato impossibile”.

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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