Federico Monzino e Raoul BovaFederico Monzino e Raoul Bova

L’imprenditore replica su Stories e annuncia azioni legali

Ricostruzioni, indiscrezioni e smentite. L’indagine che ruota attorno alla vicenda delle chat tra Raul Bova e Martina Ceretti. Nelle ultime ore Repubblica ha riferito, facendo riferimento ad atti di indagini, ad una trattativa tra Federico Monzino e Fabrizio Corona per la cessione dei messaggi audio, poi pubblicati nel format Falsissimo dell’ex re dei paparazzi.

Tirati in ballo soldi e cocaina ma sulla questione è intervenuto il diretto interessato. Monzino ha smentito seccamente la versione circolata in queste ore sui media e si è soffermato anche su quanto dichiarato dall’ex re dei paparazzi a Filorosso, il programma condotto da Manuela Moreno e in onda su Rai 3.

L’imprenditore ha parlato di notizie “false, infondate e gravemente diffamatorie”.

«Smentisco categoricamente ogni asserzione che mi vedrebbe coinvolto in vicende illegali, inclusi il presunto ricevimento di 1000 euro e il contatto con un ‘pusher’ fornito da Fabrizio Corona. Tali affermazioni sono completamente false e infondate. Non ho mai ricevuto alcuna somma di denaro, né alcun numero di contatto relativo ad attività illecite.»

Monzino ha poi parlato di un attacco diretto alla sua reputazione professionale e personale, annunciando l’intenzione di agire per vie legali:

«Sono costretto ad avviare tutte le azioni legali necessarie per tutelare i miei diritti. Ciò include, ma non si limita, a cause legali per diffamazione e per il danneggiamento della mia reputazione, con richiesta di risarcimento per i danni morali e materiali subiti.» – ha aggiunto precisando che le dichiarazioni rilasciate sono coperte da segreto istruttorio.

La smentita di Federico Monzino
La smentita di Federico Monzino

Nessun contatto con Raoul Bova: «Tutto inventato»

In un secondo messaggio, Monzino ha risposto alle presunte pressioni che lo avrebbero visto coinvolto in dinamiche con l’attore Raoul Bova:

«Desidero precisare, con assoluta fermezza, che non ho mai contattato, né direttamente né per interposta persona, il signor Raoul Bova. Le ricostruzioni fornite dal sig. Corona come pure le allusioni fatte in trasmissione, sono, ribadisco, del tutto inventate e lesive della mia reputazione.»

Ha infine concluso sottolineando la responsabilità dei media nel distinguere tra verità e spettacolarizzazione:

«Ritengo estremamente grave l’utilizzo di una piattaforma pubblica per la diffusione di notizie false […] Confido che i media e l’opinione pubblica sappiano distinguere tra la verità dei fatti e le operazioni mediatiche costruite ad hoc per generare visibilità e provocazione.»

Federico Monzino replica a Corona su Stories
Federico Monzino replica a Corona su Stories

Corona: “Storia montata. Nessun telefono sequestrato, nessuna indagine su di me”

Fabrizio Corona ha deciso di raccontare la sua versione dei fatti durante una puntata del programma “Filorosso”, condotto da Manuela Moreno su Rai 3. In un’intervista a Salvatore Dama, ha negato qualsiasi coinvolgimento in estorsioni o cessioni di droga:

“Il ragazzo (Monzino) una sera mi dice: ‘Ho questo audio’. A me non interessa, perché Bova non fa notizia. Poi ci ripenso, torno da lui, sento gli audio e mi convinco che valgono. Non mi ha estorto nulla. I file me li manda lui, volontariamente. Il ragazzo non sta bene e per gioco insieme a un suo amico telefona a Raul Bova e dice: “guarda che c’è Falsissimo. Se mi fai un regalo e ci sono quelle chat. Ma questo tre giorni prima della puntata, non tre settimane prima, non dieci. Non c’è un sistema Martina Ceretti che ricatta le persone. ”.

Corona ha anche voluto chiarire che non è oggetto di nessun provvedimento giudiziario:

“Non mi hanno sequestrato il telefono, non sono indagato, tutta questa storia è una bufala clamorosa. Ho raccontato tutto agli agenti e si sono messi a ridere. Nessuno mi ha chiesto le chat”.

Fabrizio Corona su Stories ha poi precisato in merito alla presunta trattativa con la cessione di soldi e il contatto di un pusher: “Forse si sono dimenticati che trattative non ne facciamo. Ma chi comanda questo circo?”.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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