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Cristina D’Avena replica alle accuse per l’esibizione alla festa Fdi, Luxuria: ‘Le faranno cantare Lady Oscar?’

Nella bufera per aver accettato di partecipare alla festa per il decennale di Fratelli d’Italia. Cristina D’Avena è finita nel mirino del web per la scelta di esibirsi all’evento organizzato dal partito del Premier Giorgia Meloni.

Cristina D’Avena nella bufera per la partecipazione alla festa di Fratelli d’Italia in Piazza del Popolo

In particolare la scelta ha fatto storcere attivisti e sostenitori dei diritti LGBTQ+ visto che la bolognese è considerata da sempre un’icona gay. ” Da quarant’anni canto in tutti i posti dove sono ben voluta e accolta” – ha replicato nel commentare le feroci critiche ricevute per aver deciso di salire sul palco di Piazza del Popolo. “Ho accolto un invito per cantare, non per militare sotto una bandiera. Ho sostenuto, e sempre sosterrò, i diritti civili e l’amore universale”.

La cantante è icona dei diritti LGBTQ+: ‘Sosterrò sempre i diritti civili’

Sulla questione è intervenuta Vladimir Luxuria che in un’intervista rilasciata al magazine lifestyle Mow ha difeso la cantante. Ogni artista ha il diritto di decidere dove esibirsi anche se immagino che in questo caso ci sia stato un legittimo compenso economico. Anche Fratelli d’Italia avrebbe potuto pensare “se D’Avena è andata ai Pride allora non è una da invitare da noi”, ma non lo ha fatto” – ha riferito l’opinionista televisiva sottolineando che la scelta fosse legata soltanto a questioni artistiche.

Luxuria difende la cantante: ‘Ogni artista ha il diritto di decidere dove esibirsi’

“Avranno solo pensato a invitarla per le sue canzoni. Poi spetterà a ogni singolo coordinamento territoriale dei Pride se invitarla o meno e a Cristina D’Avena se accettare o meno.” – ha aggiunto l’ex  deputata di Rifondazione Comunista. “Mi domando piuttosto se consentiranno a Cristina di cantare “la spada di Lady Oscar” perché qualcuno potrebbe pensare che essendo ambigua la identità sessuale la festa di Fratelli d’Italia rischi di  diventare la festa della loro tanto temuta (ma di fantasia come il cartone animato) ideologia gender“.

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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