Ozzy OsbourneOzzy Osbourne

Ozzy Osbourne, la voce, gli eccessi, il testamento di fuoco

Ozzy Osbourne è morto all’età di 76 anni. Conosciuto come il “Principe delle Tenebre“, è stato l’icona vivente dell’heavy metal per oltre 50 anni. Dalla fondazione dei Black Sabbath al successo solista, fino al concerto d’addio nella sua Birmingham nel luglio 2025, lascia un’eredità indelebile nella storia del rock.


Chi era davvero Ozzy Osbourne? Dalle strade operaie di Birmingham all’immortalità del rock

Nato come John Michael Osbourne il 3 dicembre 1948 in un sobborgo povero dell’Inghilterra post-bellica, Ozzy cresce tra dislessia, balbuzie e disagio sociale. Abbandona presto la scuola, lavora come operaio, macellaio e idraulico, ma è la musica il suo destino.

Con Tony Iommi, Geezer Butler e Bill Ward forma i Polka Tulk Blues Band, poi diventati i Black Sabbath. Il loro album omonimo del 1970 cambia per sempre la storia della musica: è la nascita ufficiale dell’heavy metal.


Perché Ozzy Osbourne è stato così influente nel rock?

Il suo stile vocale, i riff oscuri e le liriche che parlano di guerra, follia e alienazione, rendono Ozzy la voce più riconoscibile del genere. Con brani come Paranoid, War Pigs e Iron Man, definisce un’estetica sonora e culturale che sopravvive tuttora.

Ma Ozzy Osbourne è anche l’icona dell’eccesso: droghe, alcool, follie leggendarie come il morso al pipistrello o la sfida tossica con i Mötley Crüe. La sua immagine di “maledetto” è scolpita nell’immaginario collettivo.


Cosa succede dopo l’espulsione dai Black Sabbath?

Nel 1979, a causa dell’abuso di sostanze, viene cacciato dai Sabbath. Sprofonda in una spirale autodistruttiva a Los Angeles, ma è Sharon Arden, sua futura moglie, a salvarlo. Insieme formano un progetto solista con il chitarrista Randy Rhoads. Gli album Blizzard of Ozz e Diary of a Madman lo rilanciano al vertice.

Anche dopo la tragica morte di Rhoads, Ozzy continua a creare dischi di culto: No More Tears, Ozzmosis, e negli anni 2000, una nuova consacrazione televisiva con The Osbournes su MTV.


Che impatto ha avuto la famiglia Osbourne sulla cultura pop?

Ozzy e Sharon diventano una coppia di riferimento nel rock. Con i figli Aimée, Kelly e Jack, danno vita a una delle prime rock-family della TV. La loro casa è uno show continuo tra follia, amore e tragedie. Kelly stessa diventa una figura pubblica, legata a Sid Wilson degli Slipknot.


Come ha affrontato la malattia? E cosa ha lasciato negli ultimi anni?

Negli ultimi anni Ozzy ha combattuto contro il morbo di Parkinson e altri gravi problemi di salute. Nonostante tutto, ha pubblicato due album intensi e malinconici: Ordinary Man e Patient Number 9, vere lettere d’amore alla sua carriera e ai suoi fan.


L’ultimo show: perché “Back to the Beginning” è stato un evento storico

Il 5 luglio 2025, i Black Sabbath si riuniscono per l’ultima volta a Birmingham. Ozzy, seduto su un trono, canta con voce fragile ma inconfondibile. È il suo addio. L’ultima Iron Man, l’ultima Paranoid, e poi una standing ovation mondiale con Metallica, Tool e Gojira sul palco.

Un cerchio che si chiude nel fuoco e nella gloria.


Perché Ozzy Osbourne sarà ricordato per sempre?

Ozzy non è stato solo un cantante. È stato un simbolo, un’anomalia, un sopravvissuto. Ha vissuto mille vite e ne ha raccontate altrettante. In un mondo che cambia, la sua voce graffiante e la sua verità nuda restano. Come disse lui stesso:

“Finché ci saranno ragazzi che avranno bisogno di sfogare la loro rabbia, l’heavy metal sopravviverà”.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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