Manca poco al matrimonio di Jeff Bezos e Lauren Sánchez previsto a Venezia, ma la città lagunare è già in fermento. Non solo per i preparativi dell’evento esclusivo, che richiamerà celebrità e miliardari da tutto il mondo, ma soprattutto per la protesta nata attorno alle nozze e battezzata “No Space for Bezos”.
Striscioni dal campanile: parte la mobilitazione
A lanciare il segnale è stato il collettivo “No Space for Bezos” che ha esposto uno striscione dal campanile della Basilica di San Giorgio Maggiore con il nome dell’ex patron di Amazon sbarrato da una grande X rossa. Gli attivisti denunciano:
«Venezia non è in vendita, non è in affitto, non è il fondale per il matrimonio di uno degli uomini più ricchi del mondo.»
L’iniziativa vuole attirare l’attenzione su un problema ben più ampio dell’evento in sé: la trasformazione della città in un palcoscenico per il turismo e per i grandi eventi privati che, secondo i manifestanti, svuotano Venezia della sua identità e la rendono sempre più invivibile per i residenti.
Assemblea al mercato di Rialto
Per organizzare la mobilitazione, il collettivo ha convocato un’assemblea pubblica che si terrà nell’area del mercato di Rialto. L’obiettivo è chiaro:
«Dare vita a un grande momento di mobilitazione collettiva e a tante piccole iniziative di protesta.»
Le modalità della protesta definitiva verranno decise in quell’occasione, ma già si prevede un ampio coinvolgimento di cittadini, associazioni e comitati che da anni si battono contro l’overtourism e la mercificazione della città.
Il Comune minimizza: “Nessuna ricaduta per la città”
L’amministrazione comunale, attraverso l’assessore al Turismo Simone Venturini, ridimensiona le polemiche:
«Dopo i No Mose e i No Tav, ora i ‘No Grandi Matrimoni’. Facciamo fatica a comprendere come un evento privato possa essere considerato nocivo. Venezia è abituata a ospitare eventi ben più complessi.»
Il Comune di Venezia ribadisce che non ci saranno modifiche alla viabilità pedonale o acquea e che i servizi pubblici non subiranno alcuna interruzione.
L’arrivo di Bezos e il maxi evento blindato
Jeff Bezos ha già raggiunto Venezia a bordo del suo super yacht Koru, attraccato in laguna. Le nozze dovrebbero tenersi tra il 24 e il 26 giugno sull’isola di San Giorgio Maggiore, in uno scenario blindato per garantire privacy e sicurezza agli ospiti.
Secondo le prime stime, l’evento dovrebbe coinvolgere tra i 200 e i 250 invitati, tra cui numerose star internazionali. Già prenotati oltre 30 taxi acquei su un totale di 280 disponibili in città. Nonostante le dimensioni, il Comune assicura che l’impatto sull’organizzazione urbana sarà minimo.
Le ragioni della protesta: tra overtourism e disuguaglianze
La protesta contro le nozze di Bezos va ben oltre il singolo evento. Per i manifestanti rappresenta l’emblema di un sistema che privilegia i super-ricchi a scapito della qualità della vita dei residenti. Venezia è da anni alle prese con lo spopolamento e la pressione del turismo di massa. Ogni grande evento privato alimenta la percezione che la città stia diventando sempre più un set esotico per pochi privilegiati.
Il comitato “No Space for Bezos” sintetizza così il malessere:
«Non c’è spazio per oligarchi, per le loro feste private e per i loro soldi sporchi.»
La tensione cresce
Nei prossimi giorni la protesta potrebbe salire ulteriormente di tono man mano che ci si avvicina alla data del matrimonio. Nonostante le rassicurazioni istituzionali, la tensione resta palpabile e rischia di accompagnare l’intera cerimonia.