L’assenza che fa rumore
La morte di Emilio Fede, storico volto del giornalismo televisivo italiano e direttore del Tg4 per vent’anni, non ha trovato spazio né nei titoli né nell’apertura del telegiornale da lui reso celebre. Un’assenza che ha colpito il pubblico e gli addetti ai lavori, visto il legame indissolubile tra Fede e la storia stessa del Tg4.
Focus: un’apertura senza omaggi
La giornalista alla conduzione ha aperto l’edizione con una notizia legata al mondo Mediaset, per poi passare subito al caso delle interferenze che hanno mandato in tilt il Gps del volo della presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. Nessun riferimento, invece, alla scomparsa di colui che per due decenni aveva fatto del Tg4 un marchio inconfondibile nel panorama televisivo italiano. Solo alla fine dell’edizione delle 19:00 è stata annunciata la scomparsa dell’ex direttore. La notizia del decesso di Fede era invece tra i titoli d’apertura del Tg1, di cui è stato inviato e volto per anni.
Fede e il Tg4: un rapporto simbiotico
Nel 1992 Emilio Fede passò alla guida del Tg4, portandolo a diventare un punto di riferimento – e spesso di discussione – nell’informazione televisiva italiana. L’anno di Mani Pulite segnò anche il suo battesimo da direttore Mediaset, con i celebri collegamenti di Paolo Brosio dal Palazzo di Giustizia di Milano. Momenti diventati iconici, a tratti grotteschi, che oggi – con i social – avrebbero probabilmente scatenato reazioni virali.
Tra sfuriate, fuori onda e Striscia la Notizia
Fede non fu solo il volto dei suoi editoriali infuocati: a renderlo un personaggio pop furono anche i fuori onda smascherati da Striscia la Notizia, in cui si scagliava con veemenza contro giornalisti e tecnici della redazione. Sfuriate diventate parte integrante dell’immaginario televisivo collettivo.
La rottura con Mediaset e gli strascichi giudiziari
La prima rottura con Cologno Monzese arrivò nel 2010, ma Silvio Berlusconi in persona lo volle reintegrare. Nel 2012 però l’addio fu definitivo: Fede lasciò Mediaset dopo uno scandalo legato a presunte esportazioni di capitali in Svizzera, venendo sostituito da Giovanni Toti alla guida del Tg4.
Su uno degli strascichi giudiziari di quella vicenda la Cassazione mise la parola fine nel 2021, confermando la condanna a suo carico per tentata estorsione ai danni di Mauro Crippa, direttore generale dell’informazione Mediaset, da Fede individuato come il responsabile del suo allontanamento.
Il silenzio del Tg4 e il paradosso della memoria
Proprio il telegiornale che aveva reso celebre con il suo stile personale, battagliero e spesso divisivo, non ha dedicato nemmeno un titolo alla sua scomparsa. Un paradosso che evidenzia quanto la figura di Fede resti controversa: da un lato simbolo di un’epoca televisiva, dall’altro protagonista di scandali e vicende giudiziarie che hanno macchiato la sua carriera.
Il pubblico, intanto, non ha mancato di notare il silenzio del Tg4 sui social, commentando con sorpresa e in alcuni casi indignazione l’assenza di un omaggio, almeno formale, al direttore che per vent’anni ha legato indissolubilmente il suo nome a quello del telegiornale.