Mary MagdaleneMary Magdalene

Le infradito sul balcone e la caduta dal nono piano

Sono emersi nuovi dettagli sulla morte di Mary Magdalene, influencer e modella diventata famosa a livello internazionale per le sue trasformazioni fisiche estreme ottenute attraverso decine di interventi di chirurgia plastica. La donna, 33 anni, si è suicidata gettandosi dal balcone del Patong Tower Hotel, sull’isola thailandese di Phuket.

La polizia ha trovato le sue infradito lasciate sul balcone della stanza, un elemento che, secondo gli investigatori, conferma che Mary fosse uscita volontariamente prima di lanciarsi nel vuoto.

Il personale dell’hotel ha riferito che la donna, il cui vero nome era Denise Ivonne Jarvis Gongora, è rientrata nella sua stanza al nono piano intorno alle 13:30. Meno di dieci minuti dopo è precipitata dal balcone. Gli agenti sono arrivati sul posto alle 13:50, trovando il corpo in una pozza di sangue vicino all’ingresso del parcheggio.


La conferma della polizia e l’intervento delle autorità

«Sul balcone abbiamo rinvenuto le pantofole della defunta, lasciate lì, il che indica che era uscita prima di saltare», ha dichiarato il tenente colonnello Chanarong Prakongkuea, della stazione di polizia di Patong.

Il corpo è stato trasferito al Vachira Phuket Hospital per l’esame medico-legale. Le autorità thailandesi hanno notificato la morte all’ambasciata messicana, mentre inizialmente i media locali avevano evitato di diffondere il nome in attesa dell’informazione ai familiari.


Chi era Mary Magdalene e perché era famosa

Mary Magdalene era diventata un personaggio noto sui social grazie a una dipendenza dichiarata dalla chirurgia plastica, che l’aveva portata a spendere oltre 500.000 dollari in interventi estetici estremi. Aveva raggiunto mezzo milione di follower, costruendo una notorietà fondata su un corpo volutamente portato all’eccesso.

Parallelamente, era anche un’artista visiva stimata, con un seguito di culto per dipinti psichedelici, sculture e autoritratti, meno noti al grande pubblico ma apprezzati in ambienti alternativi.


I segnali prima della tragedia: alcol, crisi e l’ultimo post

Nelle settimane precedenti alla morte, Mary aveva già suscitato preoccupazione. Il 20 novembre, sull’isola di Koh Phi Phi, era stata trovata ubriaca e sdraiata a terra fuori da un bar, prima di essere riaccompagnata in hotel dalla polizia nell’ambito del programma “Tu bevi, io guido”.

Poche ore prima di morire, aveva pubblicato su Instagram l’ultima scena di The Truman Show, accompagnata da una foto della sua infanzia. Nessuna didascalia. Solo la celebre frase pronunciata dal personaggio di Jim Carrey:
«E nel caso non ci vedessimo, buon pomeriggio, buonasera e buonanotte».

Aveva inoltre cambiato il nome utente di un altro account in “MaryMagdaleneDied”, gesto che molti fan hanno interpretato come un messaggio di addio consapevole.


Un passato segnato da abusi, droga e interventi illegali

Cresciuta in una famiglia estremamente religiosa, alla quale da bambina era persino vietato guardare film Disney, Mary aveva iniziato a ribellarsi giovanissima. A 12 anni faceva uso di droghe pesanti, come lei stessa raccontò nel podcast No Jumper:
«Andavo a scuola ubriaca alle medie. Mi facevo di cocaina».

A 17 anni lavorava come spogliarellista, poi come escort. La svolta economica arrivò con OnlyFans, che le permise di abbandonare la prostituzione, ma non la dipendenza dalla chirurgia.


Il corpo come campo di battaglia

Il primo intervento al seno, a 21 anni, fu eseguito da un dentista in Messico e andò male. Da lì una spirale di operazioni: rinoplastiche, liposuzioni, lifting, faccette, interventi “cat eye”, BBL multipli, iniezioni illegali di silicone, infezioni gravi.

Ha rischiato di morire più volte sul tavolo operatorio. In un caso i glutei iniziarono a necrotizzarsi dopo iniezioni sigillate con la supercolla. Nel 2023 uno dei suoi impianti da 38J esplose, lasciandole temporaneamente un solo seno.

Nel 2022 rivelò di non riuscire più a chiudere completamente la bocca. Fu ricoverata per il rischio di sepsi e rischiò la cecità dopo essersi tatuata gli occhi.


Il rimpianto e la stanchezza

Nonostante l’ossessione per la chirurgia, Mary aveva più volte espresso rimorso e stanchezza. In un post del 2023 scrisse:
«Sono intrappolata in un ciclo infinito. Non è più divertente, è estenuante. Si consumano la salute, il tempo, i soldi».

Parole che oggi assumono il peso di un epilogo annunciato.


Il dolore della famiglia e degli amici

Dopo la notizia della morte, numerosi personaggi pubblici le hanno reso omaggio. Tra i messaggi più toccanti, quello del fratello Ivan, che ha scritto:
«Sei il mio mondo. Vorrei che le cose fossero andate diversamente. Ti amo, sorella».

Una storia che intreccia fama, autodistruzione e solitudine, e che lascia dietro di sé più domande che risposte.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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