A sinistra Davide Tizzano nel giorno del trionfo olimpicoA sinistra Davide Tizzano nel giorno del trionfo olimpico

Una vita per lo sport, dal canottaggio olimpico alla guida delle istituzioni: stroncato da un brutto male

Lo sport italiano piange la scomparsa di Davide Tizzano, morto a 57 anni a Napoli. Campione olimpico, dirigente illuminato e figura di riferimento del canottaggio internazionale, Tizzano è stato per oltre trent’anni uno dei volti più autorevoli dello sport azzurro. La notizia della sua morte ha scosso profondamente il mondo sportivo, a partire dal presidente del Coni Giovanni Malagò, che lo ha definito “un esempio di competenza, passione e dedizione assoluta”.

Nato a Napoli e cresciuto nel vivaio del Circolo Canottieri, Tizzano aveva costruito la sua carriera sportiva tra sacrifici e successi, diventando uno degli atleti più vincenti della storia italiana nel canottaggio. Il Presidente della Federazione Italiana Canottaggio ha lottato sino all’ultimo contro una brutta malattia


Due ori olimpici e una carriera leggendaria

Il suo nome resta inciso nella storia dello sport per le due medaglie d’oro olimpiche: a Seul 1988, nel quattro di coppia, e a Atlanta 1996, nel due di coppia. Un palmarès straordinario, impreziosito da titoli mondiali e da una carriera internazionale che lo ha portato anche nel mondo della vela d’altura.

Indimenticabile il suo contributo alla spedizione del Moro di Venezia alla Coppa America del 1992, dove fu parte dell’equipaggio che vinse la Louis Vuitton Cup. Una scelta che gli costò la rinuncia alle Olimpiadi di Barcellona, ma che confermò la sua poliedricità sportiva e il suo spirito competitivo.


Il dirigente visionario e l’amore per lo sport

Terminata la carriera agonistica, Tizzano non si è mai allontanato dallo sport. È stato direttore del Centro di Preparazione Olimpica di Formia, poi presidente della Federazione Italiana Canottaggio, incarico assunto con entusiasmo e senso di responsabilità.

Tra le sue intuizioni più apprezzate, la creazione della Reggia Challenge Cup, una spettacolare sfida remiera ambientata nella Reggia di Caserta, capace di unire sport, arte e territorio. Un format che rappresentava perfettamente la sua visione: rendere lo sport accessibile, emozionante e culturalmente rilevante.

Dal 2021 era anche presidente del Comitato Internazionale dei Giochi del Mediterraneo, manifestazione alla quale teneva profondamente e per la quale aveva espresso, fino agli ultimi giorni, preoccupazione e attenzione organizzativa. Lutto anche ad Amalfi. Con Davide Tizzano erano arrivati tre trionfi nelle Regata storica.


Il cordoglio dello sport italiano

La notizia della sua scomparsa ha suscitato un’ondata di commozione. Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha parlato di “una perdita immensa per la città e per lo sport italiano”. Tanti gli ex atleti, dirigenti e appassionati che hanno voluto ricordarlo come un uomo capace di unire rigore, passione e umanità.

La sua morte è arrivata in modo improvviso, proprio nel periodo in cui l’Italia si preparava a ospitare nuovi grandi eventi sportivi che lui stesso aveva contribuito a immaginare.


Un’eredità che resta, i funerali il 30 dicembre

Davide Tizzano lascia un vuoto profondo ma anche un’eredità preziosa: quella di uno sport vissuto come valore culturale, educativo e umano. La sua storia resta un punto di riferimento per le nuove generazioni di atleti e dirigenti, chiamati a raccogliere il testimone di una vita spesa per l’eccellenza.

Il suo nome continuerà a vivere nelle acque dove ha vinto, nelle competizioni che ha fatto crescere e nei valori che ha saputo trasmettere. I funerali si svolgeranno domani, martedì 30 dicembre, alle 17, nella Basilica dell’Incoronata Madre del Buon Consiglio di Napoli.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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