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Gigi Riva, Rivera: ‘Fu decisivo sul mio gol con la Germania, in area non c’era più nessuno’

Gigi Riva “diede un grande contributo anche a quel famoso 4-3, mi ha aperto la strada, tanto che quando sono arrivato in area io non c’era più nessuno, neanche dei tedeschi…”. Gianni Rivera ricordando Rombo di Tuono in un’intervista al Corriere della Sera partendo dal suo gol partita realizzato contro la Germania nella partita del secolo.

A chi domanda se questo sia il primo ricordo, Rivera risponde: “No, il primo pensiero è che abbiamo percorso tanta strada assieme, e che è stato un bel periodo. Siamo stati sempre bene assieme” – prosegue il golden boy.

Rivera ricorda Gigi Riva: ‘Avevamo un ottimo rapporto’

“Avevamo un ottimo rapporto, ma per davvero. Aveva un carattere molto forte, deciso, ma io non l’ho mai visto litigare con nessuno. Per la verità nessuno dei miei compagni di Nazionale dell’epoca era tipo da litigare. Lui per carattere era abbastanza chiuso in se stesso, dopo l’incarico di dirigente accompagnatore in Nazionale si è come autoescluso”.

Rivera spiega di non avere più sentito Riva: “No, non lo sentivo mai, sa, aveva scelto di vivere a Cagliari tra casa e il bar vicino a casa, e di lui non ho saputo più niente. Credo avesse già qualche problema di salute, quando ha rinunciato a un incarico importante in Federazione. Non è facile rapportarsi con uno che si mette in un angolo”.

Il rapporto di Riva con Cagliari e la Sardegna è stato speciale. “Lui è stato l’unico giocatore al mondo che a quell’epoca ha avuto la forza di rifiutare per tre volte un trasferimento. Solo lui c’è riuscito, perché in quegli anni il calciatore non aveva nessun potere, era una proprietà della società che decideva per lui.

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Lo volevano tutte le grandi società del nord, ma Riva era così innamorato del suo Cagliari che riuscì ad avere la forza di non cedere e non rinunciare alla squadra del cuore e la società ha dovuto cambiare idea. Come Totti? Ma ai tempi di Totti decidevano i giocatori” – ha aggiunto l’ex capitano del Milan.

‘É stato un caso unico, a quell’epoca i calciatori erano vessati e non vezzeggiati come oggi’

“Ripeto, Riva è stato un caso unico perché in quell’epoca i giocatori erano spesso vessati, non vezzeggiati come oggi”. Per Rivera “i giocatori come Riva sono come i classici, avrebbe potuto giocare in qualsiasi epoca e sarebbe stato forte comunque”. 

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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