Il Chelsea di Maresca domina il mondiale per club
Il Chelsea di Vincenzo Maresca è campione del mondo. I ‘Blues’ schiantano a sorpresa il Paris Saint-Germain nella finale del Mondiale per Club al MetLife Stadium di New York con un netto 3-0. Decisivi Cole Palmer (autore di una doppietta da urlo) e Joao Pedro. Una partita dominata fin dal primo tempo, sotto gli occhi del presidente USA Donald Trump, presente in tribuna insieme alla first lady Melania e acclamato dal pubblico.
Palmer show e Psg ko
Cole Palmer trascina il Chelsea con due reti in fotocopia, che mandano in tilt la difesa parigina e lasciano di sasso Gianluigi Donnarumma, apparso nervoso sin dal primo gol. Joao Pedro firma il terzo centro che chiude la gara già prima dell’intervallo. Applausi anche per Malo Gusto e il centrocampo dei ‘Blues’, perfetto nel contrastare Vitinha e Beraldo.
Tensioni e rissa a fine partita: Maresca allontana Donnarumma
La sfida si è chiusa con alta tensione. Dopo il triplice fischio, si è accesa una rissa tra i giocatori, con il tecnico Enzo Maresca intervenuto prontamente per dividere i contendenti. L’allenatore ha anche allontanato Donnarumma, visibilmente infuriato con i calciatori del Chelsea. Il PSG ha terminato la partita in dieci uomini per l’espulsione di Joao Neves. “Abbiamo vinto la partita nei primi dieci minuti” – ha detto il salernitano a fine partita.
Esibizione globale: Robbie Williams e Laura Pausini lanciano l’inno FIFA
Prima del match, Robbie Williams e Laura Pausini hanno emozionato i presenti con il debutto di “Desire”, il nuovo inno ufficiale della FIFA per il percorso verso il Mondiale 2026.
Un’apertura che ha reso la serata ancora più simbolica: musica, politica e calcio, uniti nella celebrazione dello sport globale.
Maresca, il salernitano che ha domato i campioni d’Europa
Vincenzo Maresca, salernitano nato a Pontecagnano Faiano, cresce calcisticamente nel Milan, ma è la West Bromwich Albion in Inghilterra a credere per prima nel suo talento, tesserandolo a soli 18 anni. Dopo una stagione da titolare in First Division, il salto di qualità arriva con il trasferimento alla Juventus nel 2000.
Con la maglia bianconera gioca per tre stagioni (inframezzate dal prestito al Bologna), partecipando anche alla Champions League. Ma la vera affermazione avviene in maglia Fiorentina e poi Siviglia, dove conquista due Coppe UEFA consecutive (2006 e 2007) diventando uno dei pilastri del centrocampo andaluso.
Maresca ha anche vestito le maglie di Malaga, Olympiakos, Sampdoria, Palermo ed Hellas Verona, chiudendo la carriera da giocatore nel 2017.
L’inizio della carriera da allenatore
Dopo il ritiro, Maresca si è subito dedicato alla panchina. Ha fatto gavetta come collaboratore tecnico al Siviglia e successivamente come assistente di Manuel Pellegrini al West Ham. Nel 2020 torna alla Juventus come allenatore dell’Under 23.
Nel 2021 firma con il Parma in Serie B, ma l’esperienza si chiude prematuramente. Tuttavia, resta nel radar dei club internazionali grazie alla sua mentalità offensiva e moderna. Torna in Inghilterra come collaboratore di Pep Guardiola al Manchester City, ruolo che lo proietta definitivamente nell’elite degli allenatori europei. Successivamente guida il Leicester al ritorno in Premier League.
Il salto al Chelsea: la Conference League e il Mondiale per Club
Nel 2024 arriva la chiamata del Chelsea FC, club in fase di ricostruzione. Maresca accetta la sfida e in pochi mesi imprime la sua identità alla squadra: possesso palla, pressing alto e valorizzazione dei giovani.
Conduce i Blues alla conquista della Conference League, riportando un trofeo europeo a Stamford Bridge. Ma è nel luglio 2025 che arriva la consacrazione: con un netto 3-0 sul Paris Saint-Germain nella finale al MetLife Stadium, il Chelsea di Maresca diventa campione del mondo.
Una vittoria firmata da un allenatore italiano partito dal basso, oggi protagonista nei palcoscenici più prestigiosi del calcio globale.
Un trionfo clamoroso e insperato per un Chelsea che, sotto la guida del tecnico campano, ha ribaltato ogni pronostico. Maresca entra così nella storia del calcio mondiale: da allievo di Guardiola a campione del mondo in panchina, con il Chelsea che in una sola stagione porta a casa Conference League e Mondiale per Club.