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Sinisa Mihajlovic è l’atteso protagonista della puntata di Verissimo in onda domani pomeriggio su Canale 5 dalle 16:00. La puntata registrata nelle scorse ore e l’autore Gabriele Parpiglia, attraverso il suo profilo Instagram, ha diffuso alcuni passaggi significativi della lunga intervista che l’allenatore del Bologna ha rilasciato a Silvia Toffanin.

La partita più difficile di Sinisa Mihajlovic: ‘Per adesso la sto vincendo io’

Dopo le tribolazioni iniziali il percorso ora sembra in discesa e Sinisa ha ribaltato il risultato della durissima partita contro la leucemia. ” Per adesso la sto vincendo, anche se devo fare attenzione. Sono passati 78 giorni dal trapianto di midollo osseo e i primi 100 giorni sono i più critici.

Poi dopo è tutto in discesa, bisogna avere pazienza ancora per una ventina di giorni ma superarli sarebbe già un bel traguardo” – ha spiegato l’ex centrocampista della Lazio che ha precisato che non ci sono state complicazioni gravi e che è contento di come stanno andando le cose”.

Il tecnico del Bologna: ‘Bisogna avere pazienza ancora per una ventina giorni’

All’inizio è stata durissima. ” Ho fatto tredici chemioterapie in cinque giorni, ma già dopo il terzo avevano annientato tutto.

Il primo ciclo è stato il più pesante, mi sono venuti anche degli attacchi di panico che non avevo mai avuto” – ha aggiunto Miha che ha spiegato che il trovarsi in una stanza chiusa l’ha letteralmente mandato in tilt.

Mihajlovic a Verissimo: ‘Il primo ciclo è stato terribile’

“Volevo spaccare la finestra con una sedia, poi mia moglie e alcuni infermieri mi hanno fermato, mi hanno fatto una puntura e mi sono calmato”. 

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In esclusiva assoluta a Verissimo Sinisa Mihajlovic parla della battaglia che sta combattendo contro la leucemia che l’ha colpito la scorsa estate: “Per adesso la sto vincendo, anche se devo fare attenzione. Sta andando tutto bene, non sto più prendendo il cortisone e questo è importante. Sono passati 78 giorni dal trapianto di midollo osseo e i primi 100 giorni sono i più critici. Poi dopo è tutto in discesa, bisogna avere pazienza ancora per una ventina di giorni ma superarli sarebbe già un bel traguardo. Sono molto contento, non ci sono state complicazioni gravi e va benissimo così. Adesso” prosegue “ho ripreso anche ad allenarmi un pochino per tornare in forze, perché dopo 4 mesi senza fare niente e prendendo 17 pastiglie al giorno mi sono un po’ gonfiato”. Con Silvia Toffanin l’allenatore del Bologna ripercorre il calvario costellato da difficoltà e momenti dolorosi che hanno fatto emergere tutta la sua forza: “Ho fatto tredici chemioterapie in cinque giorni, ma già dopo il terzo avevano annientato tutto. Il primo ciclo è stato il più pesante, mi sono venuti anche degli attacchi di panico che non avevo mai avuto perché ero chiuso in una stanza con l’aria filtrata: non potevo uscire e stavo impazzendo. Volevo spaccare la finestra con una sedia, poi mia moglie e alcuni infermieri mi hanno fermato, mi hanno fatto una puntura e mi sono calmato”. E aggiunge: “Stavo male ma dovevo dare forza alla mia famiglia perché se mi avessero visto abbattuto sarebbe stato peggio. Cercavo di essere sempre positivo e sorridente, facevo finta di niente per non farli preoccupare. Questa è stata una delle cose più difficili perché non sempre ero al massimo della forma”. Sinisa con il suo esempio ha voluto mandare un messaggio a chi è nella sua stessa situazione: “Non penso di essere un eroe, sono un uomo normale con pregi e difetti. Ho solo affrontato questa cosa per come sono io, ma ognuno la deve affrontare come vuole e può. Nessuno deve vergognarsi di essere malato o di piangere. L’importante è non avere rimpianti e non perdere mai la voglia di vivere e di combattere”. #canale5 domani #verissimo #continua …

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1 Comment

  1. Antonio ha detto:

    Sei veramente un esempio.. soprattutto x me anch’io combatto con una malattia diversa della tua..e ti capisco! Ma come dici tu bisogna essere forti e combatterla!

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