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Morto Just Fontaine, disse sul suo record di gol ai Mondiali: ‘Tra 2000 anni ci chiederemo ancora se sarà battuto’

Just Fontaine è morto nella notte tra martedì 28 febbraio e mercoledì 1° marzo all’età di 89 anni, a Tolosa. L’ex attaccante della Nazionale francese detiene il record di gol segnati in un Mondiale. Nel 1958, in Svezia, realizzò 13 gol nella Coppa del Mondo che vide trionfare il Brasile di Pelè.

Just Fontaine

Fontaine ha realizzato 13 gol ai mondiali di Svezia, record che resiste da 65 anni

Primato, che dura da 65 anni, sul quale scherzava spesso: “Siamo nell’anno 4000 d.C. Gli archeologi scoprono una mummia. Si muove: l’uomo dentro è ancora vivo. È incredibile ! Quando la mummia viene finalmente liberata, la prima cosa che chiede: il record di gol in Coppa del Mondo di Just Fontaine è stato finalmente battuto? Tra 2000 anni, se giocheremo ancora a calcio, è del tutto possibile che continueremo a porre questa domanda. E la risposta è probabile che sia “no, ancora no”.

Nell’ultimo mondiale il connazionale Kylian Mbappé è arrivato a realizzare otto reti. E forse quella battuta che Just Fontaine ripeteva spesso agli interlocutori che lo stuzzicavano sull’argomento non è lontana dalla realtà. Lo infastidiva il fatto che in tanti lo ricordassero soltanto per quella performance. In appena 21 presenze in una carriera terminata troppo presto a 27 anni a causa di un grave infortunio, l’ex Rémois ha segnato 30 gol con ‘Les Bleus’ (la media di quasi 1,5 gol a partita). In gioventù aveva giocato a basket.

Fontaine, leggenda della Nazionale francese

Con la nazionale francese ha realizzato 30 gol in 21 partite, scoprì il calcio appassionato dalle gesta di Zatelli

Il padre, di origini francesi, lavorava in un’azienda di tabacchi mentre la madre era di origini spagnole. Il ragazzo del quartiere Guéliz scoprì la magica sfera a Marrakech (Marocco), dov’è nato, e si nutrì delle gesta di due dei più grandi giocatori nordafricani dell’epoca: Larbi Benbarek e Mario Zatelli (che fu poi allenatore del Marsiglia). A differenza del suo grande amico e campione non ha mai vestito la maglia di un grande club. Fu ad un passo dal trasferirsi in Brasile nel Botafogo.

Ha vinto tre campionati francesi con lo Stade Reims e una Coppa di Francia. Centrò anche la finale di Coppa dei Campioni nel 1959, persa con il Real Madrid, e fu capocannoniere di quell’edizione (10 gol). Due volte è stato miglior marcatore della Ligue 1. Per appena due partite fu ct della Nazionale. “Non sono stato pagato, quindi è stato facile licenziarmi dopo due sconfitte” – disse. Ha scritto un importante pagina di storia del Psg che ha allenato dal 1973 al 1976. 

Tre titoli francesi con lo Stade Reims, ha sfiorato la Coppa Campioni e da allenatore ha portato il Psg in Ligue 1

“Ho portato il club in prima divisione nel 1974 e sono l’unico allenatore che può dire di aver fatto crescere il Paris Saint-Germain, da allora non è mai sceso. Mi licenziarono perché dissero che ero troppo legato ai calciatori in quanto giocavo a carte con loro”.

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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