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Addio a Robert Boggi, classe e stile in campo e fuori per il fischietto salernitano: le grandi sfide in A, le battaglie all’Aia

In un momento di grande tristezza per gli amanti del calcio per la scomparsa del grande Pelè, il mondo arbitrale piange la scomparsa di Robert Anthony Boggi, morto a Salerno venerdì 30 dicembre. Nato a New York nel 1955 e iscritto prima alla sezione del capoluogo di provincia campano e poi ad Agropoli.

Il salernitano di New York esordì in A in Bari-Lazio, internazionale dal 1996

Nel 1988 il debutto in serie B ma la classe e l’autorevolezza con le quali dirigeva lo portarono presto in massima serie. Nel 1990 gli fu assegnato il Premio “Giorgio Bernardi” come miglior giovane arbitro debuttante in A. L’esordio avvenne in occasione del match Bari-Lazio. Da quel momento divenne uno degli arbitri di punta con i designatori che lo chiamavano sempre più spesso per partite di cartello tra cui il derby di Milano, Juventus-Inter, Milan-Juventus e Lazio Roma. 112 in totale le sfide dirette in serie A con la finale di Coppa Italia Fiorentina-Atalanta.

Nel 1996 diventò internazionale su proposta di Casarin e decise di uscire fuori dai ranghi con un anno di anticipo alla vigilia della stagione 1999/2000 perché in disaccordo con il programma che prevede il passaggio al professionismo degli arbitri. Fu nominato designatore per la serie C nella stagione 2005/06 ma si dimise per contrasti con il presidente Aia Gussoni. Tentò la scalata alla presidenza Aia nel 2012 ma non andò bene (fu riconfermato Nicchi). L’anno dopo si dimette da osservatore arbitrale per la serie A.

Robert Boggi

Designatore in serie C, i contrasti con Gussoni, la sfida a Nicchi: fu imprenditore di successo nell’abbigliamento

Eleganza in campo ma anche lontano dal rettangolo di gioco. Fino al 2019 il suo negozio in Corso Vittorio Emanuele a Salerno è stato un punto di riferimento per chi amava vestirsi con stile. La chiusura pochi mesi prima che scoppiasse la pandemia. L’attività è proseguita nel punto vendita di Cava de’ Tirreni. “Da stasera in Paradiso potrai arbitrare Pelé’ Maradona Cruiff ed altri Ti porterò sempre nel mio cuore” – ha scritto l’avvocato Carlo Di Ruocco nel ricordare Boggi su Facebook.

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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