L’autopsia conferma il decesso per ipotermia
Tracce di urina trovate sul materassino della culla termica della chiesa San Giovanni Battista a Bari: a depositarle, secondo la consulenza del genetista Carlo Previderè, fu proprio il piccolo ribattezzato “Angelo”. Il neonato, trovato morto il 2 gennaio 2025, era dunque ancora vivo nel momento dell’abbandono.
Le indagini: ipotermia tra 4 e 10 ore dopo l’arrivo
L’autopsia ha confermato la morte per ipotermia, sopraggiunta tra le 4 e le 10 ore successive al momento in cui fu lasciato nella culla. Gli inquirenti hanno avviato un’indagine per omicidio colposo nei confronti del parroco don Antonio Ruccia e del tecnico Vincenzo Nanocchio, che installò la culla nel 2014.
Sensori guasti, riscaldamento non funzionante: le gravi falle nel sistema
La consulenza tecnica ha rivelato gravi carenze: il materassino non era adatto a rilevare il peso del neonato, l’allarme non è mai scattato e la telefonata al parroco non è partita. Il climatizzatore, inoltre, rilasciava aria fredda per una perdita di gas, peggiorando la situazione.
Verso la chiusura delle indagini
La Procura sta valutando se mantenere in piedi anche il fascicolo per abbandono di minore a carico di ignoti. Gli ultimi accertamenti potrebbero portare allo stralcio di questa ipotesi, mentre si concentra l’attenzione sulla filiera tecnica e gestionale della culla.