Denisa Maria AdasDenisa Maria Adas

La scomparsa di Maria Denisa Adas, una trentenne di origini romene, avvenuta tra il 15 e 16 maggio 2025 a Prato, sta assumendo i contorni di un giallo inquietante. Al centro delle indagini si trova non solo la giovane donna, escort di professione, ma anche sua madre, Maria Cristina Paun, 49 anni, ora formalmente indagata per aver fornito false informazioni al pubblico ministero.

Una testimonianza scioccante

L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Prato e condotta dai carabinieri delle compagnie di Prato e Firenze, ha raccolto una testimonianza sconvolgente: “È stata rapita e seviziata da connazionali romeni. Hanno rotto i denti a mia figlia. Un avvocato italiano ha ordinato tutto perché non accetta il rifiuto”. Queste parole sono state riferite da un’amica della vittima, la quale sostiene che le informazioni le siano state confidate direttamente dalla madre di Maria Denisa.

Un viaggio tra Prato e Roma

La madre della ragazza è stata condotta da Prato a Roma nella notte per assistere a un’ispezione nella sua abitazione nel quartiere Torpignattara. L’obiettivo: raccogliere elementi utili alle indagini, tra cui un telefono cellulare secondario usato per comunicare con il presunto sequestratore, un professionista italiano descritto come un avvocato ossessionato dalla giovane escort.

Una rete di contatti e minacce

Secondo la testimonianza dell’amica, l’avvocato avrebbe contattato Maria Cristina Paun con un’inquietante proposta: Maria Denisa sarebbe viva, ma tenuta prigioniera da un gruppo di romeni legati a un giro di prostituzione. In cambio della sua liberazione, l’uomo avrebbe offerto assistenza legale gratuita ai sequestratori. Un racconto che la testimone stessa ha dichiarato di non poter confermare del tutto: “Forse ha fatto tutto lui. È stato respinto e non lo accetta”.

Le ultime tracce e l’appello delle colleghe

Le ultime notizie su Maria Denisa risalgono alla sera del 15 maggio. Intorno alle 23.30 avrebbe avuto l’ultimo contatto telefonico con la madre. Poco prima, aveva inviato un messaggio ad alcune colleghe segnalando la presenza di un cliente molesto. L’uomo è stato rintracciato e ha fornito un alibi. Il giorno dopo, le amiche hanno lanciato l’allarme, temendo il peggio. Un appello anonimo su una piattaforma di messaggistica parlava di “una situazione gravissima”.

Dettagli inquietanti e ipotesi investigative

Una barista di via Ferrucci, vicino al residence dove alloggiava Maria Denisa, ha raccontato di averla sentita parlare animatamente al telefono in romeno, dicendo: “Se vado da lui o mi vede, mi ammazza”. La Procura ha ipotizzato un sequestro organizzato da un gruppo di romeni connessi a un professionista italiano. L’abitazione della madre è stata perquisita per cercare conferme a questa ricostruzione.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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