Marta Fascina ha raggiunto l’accordo con la famiglia Berlusconi per il contratto di affitto
A due anni dalla scomparsa di Silvio Berlusconi, la residenza simbolo del fondatore di Forza Italia — la storica Villa San Martino ad Arcore — continua a mantenere un forte valore affettivo e patrimoniale per la famiglia del Cavaliere. Ma, come prevedibile, è stato necessario giungere a una definizione formale della posizione abitativa di Marta Fascina, ultima compagna dell’ex Premier.
Dopo settimane di trattative riservate, la famiglia Berlusconi e Marta Fascina hanno trovato un accordo che permetterà alla deputata di Forza Italia di continuare a vivere all’interno della villa, ma a fronte del pagamento di un canone di locazione.
La formalizzazione di una presenza divenuta delicata
Fin dalla scomparsa di Berlusconi nel giugno 2023, la presenza di Marta Fascina nella villa di Arcore è stata costante. Tuttavia, la necessità di ufficializzare la sua posizione è nata per ragioni patrimoniali e societarie. Villa San Martino, infatti, non è solo una storica residenza privata, ma fa parte oggi del patrimonio di Fininvest Real Estate, braccio immobiliare della holding Fininvest controllata dai cinque figli dell’ex leader politico: Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi Berlusconi.
L’accordo raggiunto prevede che Fascina possa continuare ad abitare in una porzione specificamente individuata della villa, in cambio del pagamento di un affitto mensile il cui importo, al momento, non è stato reso pubblico ma che sarà formalizzato nel contratto registrato.
Perché l’accordo è stato necessario: i nuovi assetti societari
Dietro la decisione non vi è solo un’esigenza familiare, ma anche motivazioni strettamente giuridiche e aziendali. La villa, così come Villa Certosa in Sardegna, è passata sotto il controllo diretto di Fininvest Real Estate, società soggetta a precisi standard contabili e di compliance legati alla presenza di Fininvest come holding quotata in Borsa (attraverso il controllo di MFE-Mediaset, Mondadori e Mediolanum).
In tale contesto, mantenere una presenza “informale” all’interno di un bene societario sarebbe risultato incompatibile con le regole di trasparenza e gestione dei patrimoni imposte a società di capitali che gestiscono asset milionari.
Inoltre, il ruolo pubblico e politico di Marta Fascina — deputata alla Camera dal 2018 — ha ulteriormente spinto verso una definizione netta e tracciabile dei suoi diritti di occupazione.
Il patrimonio immobiliare ereditato: un impero sotto regole stringenti
Dopo la morte di Berlusconi, il suo patrimonio — stimato in circa 7 miliardi di euro — è stato oggetto di una dettagliata suddivisione ereditaria tra i figli. Oltre a liquidità e partecipazioni societarie, grande rilevanza rivestono gli immobili storici come Villa San Martino e Villa Certosa.
Se per quest’ultima è stato affidato a Sotheby’s un mandato esplorativo per una possibile cessione, con valutazioni che oscillano tra i 300 e i 500 milioni di euro, Villa San Martino resta invece il cuore simbolico e operativo della famiglia Berlusconi e, secondo quanto più volte confermato dagli stessi figli, non è mai stata e non sarà messa in vendita.
Arcore: non solo residenza, ma anche centro nevralgico della famiglia Berlusconi
Villa San Martino rappresenta da sempre il fulcro degli incontri familiari e aziendali della dinastia Berlusconi. Le consuete riunioni mensili — definite dai collaboratori “il rito dei pranzi misti” — continuano a svolgersi nella villa, alternando momenti conviviali e appuntamenti di gestione manageriale.
Anche dopo la scomparsa del fondatore, la residenza mantiene questa duplice funzione: luogo intimo e centro decisionale, dove i membri della famiglia e i vertici delle società del gruppo si ritrovano per coordinare le attività del vasto impero economico lasciato in eredità.
In questi appuntamenti Marta Fascina continua ad avere un ruolo di presenza discreta ma costante, confermando il legame umano con la famiglia, sebbene il rapporto patrimoniale sia ora definito nei termini previsti dall’accordo di affitto.
I dettagli economici dell’intesa: una porzione della villa a uso esclusivo
Secondo quanto trapelato da fonti vicine alle trattative, Marta Fascina occuperà soltanto una parte ben delimitata dei circa 3.500 metri quadrati complessivi della villa. Sarà questa porzione a essere oggetto del contratto di locazione a titolo oneroso.
Non è escluso che l’importo dell’affitto sia stato definito anche in funzione dell’importante lascito testamentario ricevuto dalla stessa Fascina: 100 milioni di euro in liquidità, cifra lasciata direttamente dal Cavaliere alla compagna, a testimonianza del forte legame sentimentale che li ha uniti fino alla fine.
L’accordo, frutto di una trattativa condotta dagli avvocati di Fininvest e da quelli di Marta Fascina, mira a evitare futuri contenziosi e a offrire una cornice giuridica stabile al proseguimento della sua permanenza ad Arcore.
Un equilibrio tra rispetto privato e rigore aziendale
L’intesa raggiunta rappresenta anche un delicato punto di equilibrio tra il rispetto della volontà di Silvio Berlusconi e le necessità di gestione trasparente del suo patrimonio.
Da una parte, infatti, la famiglia ha voluto garantire a Marta Fascina la possibilità di continuare a vivere nel luogo che ha condiviso per anni con il Cavaliere; dall’altra, l’inquadramento formale sotto forma di contratto permette alla holding Fininvest di rispettare appieno i criteri di governance previsti per società quotate.
L’immagine pubblica di Marta Fascina e la sua discrezione dopo la scomparsa di Berlusconi
Marta Fascina, 34 anni, ha mantenuto in questi mesi un profilo estremamente riservato, evitando apparizioni pubbliche e dichiarazioni ufficiali dopo la morte di Silvio Berlusconi. La sua presenza ad Arcore non è mai stata messa in discussione dai figli del Cavaliere, che hanno riconosciuto il ruolo affettivo avuto nella vita del padre.
Questa discrezione ha contribuito a mantenere un clima di rispetto reciproco anche nel difficile passaggio successorio di uno dei patrimoni privati più rilevanti d’Europa.
Villa San Martino: la “casa madre” del berlusconismo
Costruita nel 1700 e acquistata da Silvio Berlusconi nel 1974, Villa San Martino rappresenta il simbolo più riconoscibile del berlusconismo storico. Luogo di incontri politici cruciali, teatro di vertici internazionali e scenario di decine di decisioni aziendali fondamentali, la villa continua a essere considerata la “casa madre” dell’intera dinastia imprenditoriale e politica.
Con l’accordo siglato tra Marta Fascina e la famiglia, il suo presente resta legato a questa residenza tanto quanto il suo passato, con regole ora ufficialmente scritte e condivise.