Una tragedia ha scosso il pomeriggio di sabato 14 giugno 2025 a Turbigo, piccolo comune del Milanese, dove un uomo di circa 30 anni è annegato nel fiume Ticino sotto gli occhi attoniti di alcuni passanti. Al momento la sua identità rimane sconosciuta: l’uomo era sprovvisto di documenti al momento del ritrovamento e si sta cercando di chiarire la sua identità e le circostanze che lo hanno portato in quel tratto isolato del fiume.
L’incidente è avvenuto nel pomeriggio, intorno alle 16:00, in località Tre Salti, una zona boschiva situata al confine tra Piemonte e Lombardia, molto frequentata da escursionisti e pescatori, specialmente durante le giornate estive.
La dinamica dell’incidente
Secondo quanto riportato da diversi testimoni, il giovane è stato notato mentre camminava con passo incerto e barcollante lungo la sponda del fiume. Poco dopo, è scivolato accidentalmente in acqua. Una volta finito nel Ticino, ha cercato disperatamente di nuotare per raggiungere la riva, ma le correnti e forse le sue condizioni fisiche non gli hanno permesso di mettersi in salvo.
Un passante che ha assistito alla scena si è immediatamente tuffato nel tentativo eroico di soccorrerlo. Grazie alla corrente favorevole è riuscito a riportare il giovane a riva, ma, nonostante i tentativi di rianimazione, per l’uomo non c’è stato nulla da fare.
I soccorsi inutili e il decesso
All’arrivo dei soccorsi, tra cui il personale del 118, i vigili del fuoco dei distaccamenti di Legnano e Inveruno e le forze dell’ordine, non è rimasto altro che constatare il decesso dell’uomo. Il corpo è stato recuperato rapidamente grazie al tempestivo intervento dei vigili del fuoco, ma ogni tentativo di salvargli la vita si è rivelato vano.
Attualmente sono in corso indagini da parte delle forze dell’ordine per ricostruire con esattezza l’accaduto e identificare la vittima.
Un punto pericoloso del Ticino
Il tratto del fiume Ticino dove si è verificata la tragedia è noto per la sua bellezza naturalistica ma anche per la pericolosità delle sue correnti, che possono essere ingannevoli soprattutto in alcuni punti dove il letto del fiume cambia bruscamente profondità.
Anche in estate, quando il livello dell’acqua può apparire relativamente basso, i mulinelli e le correnti sottomarine rappresentano un pericolo reale per chi si avventura troppo vicino alla riva o tenta di attraversare a nuoto il fiume. Non è la prima volta che in questo tratto si verificano incidenti simili.
Ipotesi al vaglio degli inquirenti
Le autorità stanno valutando diverse ipotesi sulle cause della caduta in acqua:
- Un possibile malore che avrebbe fatto perdere l’equilibrio al giovane.
- Un tentativo di refrigerarsi in una giornata particolarmente calda, finito tragicamente.
- La possibilità che l’uomo si trovasse in uno stato alterato (alcool o droghe), ipotesi che sarà eventualmente confermata dagli esami tossicologici.
In mancanza di documenti e dati anagrafici, l’identificazione sta procedendo tramite i rilievi dattiloscopici e il possibile incrocio con denunce di scomparsa registrate nelle zone limitrofe.
Un altro episodio analogo solo 24 ore prima
Questa tragedia si somma a un altro episodio avvenuto appena il giorno prima nel Bresciano, a Rudiano, dove un pensionato, malato da tempo, è caduto nel fiume Oglio mentre camminava da solo lungo l’argine. Anche in quel caso i soccorsi si sono rivelati inutili, e l’uomo è stato ritrovato cadavere poco dopo l’avvio delle ricerche.
Due tragedie simili nel giro di poche ore riportano sotto i riflettori i pericoli che possono nascondersi lungo i corsi d’acqua, spesso sottovalutati, specialmente nei mesi più caldi.
Il cordoglio della comunità locale
La notizia ha rapidamente fatto il giro di Turbigo e dei comuni vicini, suscitando cordoglio e sgomento. La comunità si stringe intorno al dolore per questa ennesima vittima delle acque del Ticino. Molti cittadini che frequentano abitualmente le sponde del fiume chiedono ora che siano intensificati i controlli e predisposte ulteriori misure di sicurezza nei punti più pericolosi.