Gisella CardiaGisella Cardia

DNA, nessun congegno, nessun miracolo: le conclusioni del genetista Emiliano Giardina sui reperti mistici della veggente

Nel silenzio ovattato di un’aula giudiziaria rimasta vuota per l’ennesimo rinvio, arriva però una certezza: le lacrime e i liquidi sul volto della Madonna di Trevignano e del quadro del Cristo non hanno nulla di soprannaturale. A stabilirlo è la superperizia genetica firmata dal professor Emiliano Giardina, genetista forense dell’Università di Tor Vergata, incaricato dalla gip Vittoria Sodani nell’ambito dell’inchiesta su presunti raggiri legati alle donazioni dei fedeli.

Il DNA sui volti sacri è solo di Gisella Cardia

Fanpage.it ha anticipato i contenuti del documento ufficiale, datato 6 febbraio 2025: i campioni biologici prelevati dalla statua e dal quadro, tamponati in quattro diversi punti (le guance della Madonna, volto e veste di Cristo), restituiscono un unico profilo genetico. Quello di Maria Giuseppa Scarpulla, meglio nota come Gisella Cardia, la veggente di Trevignano che da anni sostiene di ricevere apparizioni mariane.

Il marito Gianni Cardia, anch’egli indagato per truffa aggravata in concorso, non figura nei profili emersi. L’analisi è avvenuta nel Laboratorio di Genetica Forense dell’Ateneo romano, con pieno rispetto della catena di custodia e dei protocolli scientifici.

Nessun marchingegno, solo suggestione

La perizia non si è limitata al DNA. Giardina ha eseguito una Tac sui manufatti sacri, per cercare eventuali dispositivi nascosti capaci di emettere liquidi. L’esito è netto: nessun meccanismo, nessun trucco fisico, solo tracce biologiche riconducibili alla Cardia.

Giardina ha inoltre confermato la validità delle analisi condotte nel 2016 dai carabinieri del Racis, che già allora avevano individuato tracce di DNA compatibili con la veggente. Per il perito, quei risultati sono da ritenersi attendibili e metodologicamente corretti, nonostante il tempo passato.

Un processo sempre più vicino

I risultati dovevano essere illustrati domani, martedì 24 giugno, ma l’udienza è slittata a causa dell’assenza della consulente di parte Marina Baldi. Tuttavia, il quadro probatorio si fa sempre più solido. Il Tribunale di Civitavecchia si avvicina a una possibile richiesta di rinvio a giudizio per i coniugi Cardia, accusati di aver tratto profitto dalle offerte all’associazione “Madonna di Trevignano ETS”.

La Chiesa cattolica, già nel 2016, aveva preso le distanze dalla vicenda con un decreto firmato dal vescovo Marco Salvi, dichiarando che “non c’è nulla di soprannaturale” nei presunti eventi mistici che si verificherebbero durante gli incontri di preghiera.

Il mistero che si sgonfia

La figura di Gisella Cardia è sempre stata al centro di un dibattito acceso tra fedeli, scettici e autorità religiose. Le sue visioni, le presunte lacrimazioni, i messaggi della Madonna: tutto contribuiva a costruire un alone di misticismo. Ma oggi, con la scienza in mano, la narrazione vacilla.

Resta la suggestione, certo. Ma resta soprattutto una realtà giudiziaria concreta, dove la fede cede il passo ai dati di laboratorio. E dove il confine tra devozione e inganno rischia di diventare un caso esemplare di abuso della credulità popolare.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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