Fiorello davanti al feretro di Pippo Baudo nella camera ardente del Teatro delle VittorieFiorello davanti al feretro di Pippo Baudo nella camera ardente del Teatro delle Vittorie

Un gigante della tv italiana ricordato da Fiorello

All’uscita dal Teatro delle Vittorie, Rosario Fiorello ha voluto condividere il suo ricordo di Pippo Baudo. “Non c’è un aggettivo che possa descriverlo. La Rai gli deve moltissimo. Guardarlo significa imparare a fare televisione. Chi insegnerà ai giovani di oggi questo valore?”, ha dichiarato con voce carica di emozione. Per Fiorello, il conduttore siciliano non è solo un volto iconico della televisione, ma un maestro che ha formato intere generazioni con il suo stile unico.


Il vanto siciliano che ha conquistato l’Italia

Fiorello ha sottolineato quanto Baudo fosse un orgoglio per la Sicilia: “Per noi siciliani era un vanto sapere di venire dalla stessa terra di Baudo. Crescere seguendo i suoi programmi, anche su Antenna Sicilia o al Festival della canzone siciliana, era un’esperienza unica. Ha dato tutto alla sua terra, e non dobbiamo mai dimenticare le nostre radici.” La carriera del conduttore, che ha attraversato decenni di televisione italiana, resta una fonte d’ispirazione per chiunque voglia comprendere l’evoluzione del piccolo schermo.


La statua a Viale Mazzini, non a Sanremo, sarà… Baudo Delle Vittorie

Sulla possibile statua in onore di Baudo, Fiorello non ha dubbi: “Ho sentito che vogliono fare una statua a Sanremo… secondo me dovrebbe stare a Viale Mazzini, dove c’è il cavallo. Baudo ha tracciato un solco enorme, insegnando a tutti noi cosa significa fare grande televisione. Non si tratta solo di onorare un conduttore, ma di celebrare una storia che ha formato l’identità della Rai stessa.” In realtà sembra farsi strada l’idea di intitolare a SuperPippo il Teatro delle Vittorie .

“Baudo non è solo il conduttore di tredici Sanremo: ha scritto pagine indelebili della storia della tv italiana”, ha aggiunto Fiorello. L’idea riflette non solo la fama personale di Baudo, ma l’impatto culturale e artistico che ha avuto sulla televisione italiana, dalla conduzione ai grandi festival, fino ai programmi di provincia come quello della canzone siciliana.


Un’eredità che continua a ispirare

Fiorello ha concluso con un pensiero sull’eredità di Baudo: “Per noi tutti, guardarlo era un modo per imparare. Anche oggi, il suo esempio resta unico. La televisione moderna ha perso molto di quel ritmo, di quella capacità di raccontare storie con calma e rispetto per l’arte del racconto. Pippo Baudo ha creato un solco che nessuno potrà mai colmare del tutto.”

Con queste parole, la commemorazione diventa non solo un tributo al conduttore, ma un monito a ricordare l’importanza di chi ha costruito la storia della televisione italiana. Una statua a Viale Mazzini e il Teatro delle Vittorie a lui intitolato sarebbero gesti simbolici di riconoscimento a un uomo che ha insegnato a tutti cosa significhi fare grande televisione.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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