La disperazione dei parenti delle vittime dopo l'esplosione all'Ecopartenope di MarcianiseLa disperazione dei parenti delle vittime dopo l'esplosione all'Ecopartenope di Marcianise

L’amministratore Pasquale De Vita, Ciro Minopoli e Antonio Diodato le vittime dell’incidente sul lavoro

Sono Ciro Minopoli, Antonio Diodato e Pasquale De Vita, quest’ultimo amministratore unico dell’azienda Ecopartenope, le tre vittime dell’esplosione avvenuta in una ditta che tratta rifiuti speciali a Marcianise.

Una deflagrazione potente, improvvisa, sorda. È con questo boato che si è consumata la tragedia in provincia di Caserta, dove tre uomini — il titolare della ditta Ecopartenope, un rappresentante per la sicurezza e un operaio — sono morti nel primo pomeriggio mentre lavoravano a un silos di oli esausti.

L’Italia, ancora una volta, piange vittime di lavoro: tre vite spezzate che si sommano a numeri già drammatici. Secondo i dati Inail, solo nei primi sei mesi del 2025 sono state 495 le denunce di infortunio mortale: quasi tre persone al giorno.

Una scintilla potrebbe aver provocato l’esplosione

I tre stavano eseguendo lavori di saldatura su una sonda che misura il livello di riempimento del serbatoio. Una scintilla potrebbe aver innescato l’esplosione, proiettando i corpi per decine di metri: due sono stati ritrovati sul tetto del capannone, il terzo nel cortile di un’abitazione vicina.

Altri due dipendenti sono rimasti feriti, ma non in gravi condizioni. In un primo momento si era temuto per un quarto disperso, ma l’allarme è rientrato.

L’assenza di incendio e il silenzio delle aziende vicine

L’esplosione, pur violenta, non ha provocato incendi né nubi nere. Proprio per questo, molte aziende della zona non si sono accorte di nulla fino all’arrivo dei soccorsi. Sul posto sono intervenuti Polizia, Vigili del Fuoco, Carabinieri e tecnici dell’Asl.

Le indagini

Gli oli esausti producono gas nocivi e, prima di operazioni di saldatura, è obbligatoria la decompressione dei serbatoi. Gli inquirenti dovranno stabilire se questa procedura sia stata eseguita correttamente o se ci siano state omissioni.

Il dolore della comunità

Pochi minuti dopo l’incidente, l’azienda è stata raggiunta dai familiari delle vittime, disperati. Il sindaco Antonio Trombetta ha dichiarato: “È il più grave incidente che Marcianise ricordi. Disporrò il lutto cittadino: queste morti non sono accettabili”.

Anche il presidente della Provincia, Anacleto Colombiano, ha parlato di “diritto alla sicurezza come principio non negoziabile”.

Una strage silenziosa

A pochi chilometri da lì, a Gricignano d’Aversa, due operai sono morti in incidenti distinti a inizio anno. Segno di un territorio ferito, che continua a pagare con il sangue la mancanza di prevenzione.

L’esplosione di Marcianise diventa così simbolo di una battaglia più grande: quella per fermare una strage quotidiana che non può più essere accettata come fatalità.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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