Omicidio Antonietta Rocco, fermata 53enne di Latina che per alcuni mesi aveva lavorato come badante
È stata fermata con l’accusa di omicidio l’ex badante di Antonietta Rocco, la sessantatreenne trovata senza vita nella sua abitazione di via Muzio Scevola, nel quartiere popolare di Campo Boario a Latina. La donna, una 53enne italiana incensurata, aveva lavorato solo per alcuni mesi nell’appartamento della vittima, che soffriva di una grave patologia invalidante.
Il procuratore aggiunto Luigia Spinelli ha parlato di un delitto «efferato e crudele», sottolineando la violenza del colpo inferto alla gola, con un’arma particolarmente affilata, forse un machete, che però non è stata ancora ritrovata. L’immagine che si delinea è quella di un gesto di rabbia improvvisa, capace di trasformare una lite in tragedia.
Le indagini, i primi sospetti e cosa è stato trovato nella disponibilità dell’ex badante
L’omicidio sarebbe avvenuto giovedì 18 settembre, poco dopo le 18:00, il corpo è stato rinvenuto in una una pozza di sangue la mattina successiva dalla donna che aveva preso il posto della 53enne di Latina e si occupava di assistere la donna. Gli agenti della Squadra mobile, coordinati dalla Procura, si sono messi subito al lavoro, effettuando un sopralluogo con la Polizia scientifica e raccogliendo testimonianze tra vicini e conoscenti.
Le attenzioni si sono concentrate rapidamente sull’ex badante, che abita poco distante. Al momento del fermo, la donna presentava una fasciatura a un dito, che ha giustificato con un incidente sul lavoro in un negozio di pulizie. Una versione che non ha convinto gli inquirenti, soprattutto alla luce delle dichiarazioni ritenute contraddittorie e discordanti rispetto ad altri testimoni.
Nella sua disponibilità, inoltre, sono stati trovati alcuni oggetti appartenuti alla vittima, di scarso valore economico ma sufficienti a rafforzare i sospetti.
Un movente ancora da chiarire
Restano da accertare le ragioni che hanno spinto la donna a colpire mortalmente la sessantatreenne. Gli investigatori ipotizzano screzi personali nati durante il periodo in cui aveva prestato servizio nell’abitazione. Nulla, però, è ancora definitivo. «Stiamo lavorando per ricostruire il movente di questo gesto folle», ha dichiarato il procuratore Spinelli, che ha voluto sottolineare l’efficacia del lavoro svolto: meno di 24 ore sono bastate per identificare e fermare la presunta responsabile.
Una comunità sconvolta
Il quartiere di Campo Boario, già segnato da situazioni di disagio sociale, è rimasto scosso da un omicidio che sembra avere poco a che fare con la criminalità organizzata e molto con le fragilità personali. Antonietta Rocco era conosciuta come una donna segnata dalla malattia ma ancora desiderosa di mantenere una vita autonoma, anche grazie all’aiuto di chi si alternava nell’assistenza quotidiana.
La brutalità della sua morte, consumata tra le mura domestiche, ha colpito profondamente i residenti, che parlano di un gesto inspiegabile, maturato forse nell’ombra di rapporti tesi mai del tutto chiariti.
L’attesa della conferenza stampa
Il fermo della donna è stato eseguito nella mattinata di venerdì. Gli investigatori hanno raccolto gravi indizi di colpevolezza, ora al vaglio della Procura. Ulteriori dettagli sono attesi nella conferenza stampa convocata dalla Questura di Latina, in cui saranno ricostruiti i passaggi principali delle indagini.
Per ora, l’unica certezza è che un quartiere e una città intera piangono una vittima innocente, mentre resta il compito della giustizia di fare luce su un omicidio che ha il sapore della furia personale e che lascia aperti troppi interrogativi sul fragile equilibrio tra cura e violenza.